giovedì 23 dicembre 2010

Sair o não sair, eis a questão

Partire o non partire, questo è il dilemma.

Oltre al maltempo in Europa, un'altro elemento di è aggiunto per rendere più difficile e complicato il mio ritorno: sciopero nazionale lavoratori aereoportuali...

Che dire, quando succedono queste cose, bisogna prenderla con filosofia, anche perché agitarsi non risolve le cose, anzi, oltre alla scocciatura si aggiunge anche il mal di fegato...quindi, andiamo incontro al destino a braccia aperte (e deretano coperto, non si sa mai...).

Se poi vogliamo dirla tutta, oltre al maltempo in Europa, allo sciopero in Brasile, oggi anche il tempo sta rompendo le scatole: è uno dei giorni più piovosi di questi ultimi 5 mesi...

Che sia un segno? Forze al di sopra di me vogliono che resti qui?
Ma saranno forze oscure, o forze della luce?

...

Ecco cosa rovina l'essere umano: il pensiero.

Oggi percorrerò semplicemente quello che è la mia strada, e vedrò dove mi porterà: forse a passare il natale in aereoporto, forse in qualche scalo in non so quale città, ma so che qualsiasi cosa accada, come tutto, nel bene e nel male, passerà: basta avere pazienza.

E io certe volte ne ho da vendere (non sempre)...

Martedì sono stato a cena a casa di Samuel e Patricia (che sta aspettando un bambinO!).
Abbiamo mangiato un piatto tipicamente baiano: pesce con gamberetti al sugo.
Samuel è un ottimo cuoco, e penso che sia una delle persone più buone che conosco: sono felicissimo per lui e per Patricia, sono una gran bella coppia!

Ieri sera sono rimasto in casa a finire di preparare le valigie, anzi La Valigia (visto che ne ho solo una enorme), e a guardare su internet il meteo europeo e le notizie sullo sciopero in Brasile...

Le notizie di oggi dicono che lo sciopero è stato rimandato, e sia su internet che telefonando all'aereoporto, dicono che il volo dovrebbe essere confermato...steremo a vedere.
Andrò 3 ore prima per capire cosa mi succederà...

Sono stati 5 mesi intensi, a volte difficili, ma che mi hanno fatto capire molte cose.
Sia a livello artistico, che a livello umano.
E mi sento più leggero.
So di essere italiano, e ne vado fiero.
Ma so anche di essere un cittadino del mondo.

Il mio corpo è la mia casa
E la mia voce è la mia religione
Ovunque vada, sono con me

martedì 21 dicembre 2010

Eles não querem que eu vá embora...

Ormai ci siamo, il momento del ritorno si avvicina, ma il tempo in Europa pare che non voglia farmi tornare!
Aereoporti bloccati per neve, ritardi, cancellazioni...spero di non passare il natale in un terminal come Tom Hanks...

Il fine settimana scorso è stato molto ballerino a livello di tempo: verso sera pioveva sempre, ma sono riuscito a fare qualche ora di spiaggia, a parte oggi che piove da stamattina...

Domenica sono andato a vedere il terreno che ha comprato Ju: è vicino alle fonti di acqua minerale di Santa Catarina, una specie di paradiso in cui l'uomo ancora non ha messo piede, all'interno di un parco protetto.

Ha due terreni: uno sul quale farà la sua casa (ha già costruito le fondamenta), farà tutto lui e qualche aiutante, con mattoni, pietre e legno.
L'altro terreno è più selvaggio, e dopo un'ora di cammino siamo arrivati ad una cascata che si getta in una piscina naturale dove l'acqua, grazie alle pietre che ci sono intorno, ha il colore dell'oro (ho fatto qualche foto e potete farvi un'idea).

La cosa più fantastica è che nessuno ci arriva, sia perché è una proprietà privata sia perché si deve camminare in sentieri scomodi e intricati per un bel po' prima di arrivare a quel giardino meraviglioso che potrebbe ricordare l'eden, se non fosse per le zanzare e i tafani che mi hanno crivellato di punture!

La sera ci siamo fermati nel paese più vicino a prendere una birra (anzi quattro...), in un bar gestito da personaggi interessanti e strani che fanno anche escursioni di rafting lungo il fiume.
Nel locale, oltre a noi, c'erano americani, spagnoli, brasiliani, e ognuno parlava la sua lingua, ma ci si capiva: poche persone nel locale, una dozzina, ma la tranquillità è preziosa a volte...

Ieri sera sono stato a cena da Glaucia e Jeferson, una coppia di amici che ho ospitato anni fa in Italia, conosciuti nel 2004 quando sono venuto qui per la prima volta: sono fantastici, lavorano in teatro e lui è un musicista molto bravo.

Stasera mi aspetta la cena con Ju, Melissa, Samuel e Patricia; ieri ho preso anche un caffè con Greice, Egon e Debora (del gruppo Traço di clown).

Ormai è giunto il momento dei saluti: sono stati 5 mesi intensi, interessanti, ma anche difficili.
I primi giorni pensavo che non sarei mai riuscito ad arrivare in fondo: da solo, cercando di capire tutto quello che dovevo fare all'Università, nella vita...
Ma alla fine sono arrivato in fondo, e i 5 mesi sono passati come il vento.

Come molte altre cose che mi sono successe nella vita, si è risolta anche questa, e mi lascerà un segno, indelebile, nel corpo e nell'anima.

Grazie.

venerdì 17 dicembre 2010

Spray de água e nuvens baixas...

Ieri ha piovuto tutto il giorno, anzi, per l'esattezza ha piovuto per la maggior parte della giornata, alternandosi con una nebulizzazione dell'acqua effetto spray!
Quindi ho passato la mattinata e il primo pomeriggio a fare lavori a computer, programmare le mie attività in Italia e cose varie...

Oggi pare che ci sia un sole pallido, ma anche nuvole basse: sembra di essere nella bassa padana, pare che il tempo mi stia "gentilmente" abituando al clima di casa, ovviamente non alle temperature che in Italia sono già scese sotto lo zero, ma rispetto al fatto che qui siamo in estate inoltrata, e io dormo ancora con la coperta (chi mi conosce sa che sarebbe impossibile col caldo), direi che si stanno impegnando per mettermi "a mio agio" e abituarmi al ritorno...fanc*lo!

A parte questo, mercoledì sono riuscito ad andare in spiaggia, e mi sono anche mezzo scottato, mentre martedì c'è stata l'ultima lezione all'Università: abbiamo parlato del mio articolo, lo abbiamo corretto, e abbiamo impostato il lavoro teorico futuro in modo da approfondire la ricerca che seguo nel mio lavoro: l'uso organico del corpo nella vocalità.

Ieri sera ho fatto una cena italiana per il gruppo con cui stavo collaborando: EmCompanhia de Mulheres.
Mi sembrava di essere tornato già al T.I.L.T., perché sono tutte donne, e le frequenze vocali che si sono toccate ieri durante la cena, mi hanno smosso non pochi neuroni nel cervello...
Ma in fin dei conti, sono abituato a lavorare con le donne, sia perché al T.I.L.T. sono la maggioranza, sia perché a volte sono più stimolanti, forse perché differenti, forse perché hanno un modo diverso di pensare, forse perché sono sempre alla ricerca di cose nuove e sono un inguaribile curioso...

Il menù della serata è stato:
- fusilli senza glutine con sugo di pomodoro-cipolla-tonno (per vegetariani con intolleranza al glutine);
- spaghetti alla carbonara (per carnivori senza scrupoli.
Il tutto accompagnato da vino (cebernet sauvignon e porto per il dessert), birra (chiara), e succhi vari (per gli analcolisti).
Dessert di fragole e more, accompagnate con gelato o semplicemente con zucchero.
Devo dire che è stata una bella serata, ora mi aspettano altre cene e saluti vari...

Ora vi saluto e vedo se riesco a trovare la strada, nella nebbia, per andare a una spiaggia, almeno per mettere i piedi nella sabbia, perché tra il gelo dell'acqua, e il tempo ballerino, devo stare pronto a scappare a gambe levate!

Um tchauzinho pra todos!

lunedì 13 dicembre 2010

...obviamente não durou muito tempo!


Alla fine è durato poco e non è stato neanche forte i giorni in cui c'era...ovviamente parlo del sole, che era timidamente comparso qualche giorno fa, e ora è definitivamente andato via...

Mi sono fatto mezze giornate in spiaggia questo ultimo fine settimana, perché puntualmente a metà pomeriggio il sole lasciava il posto a nuvole sparse con inaspettati rovesci, ma almeno è qualcosa: venerdì a Praia Mole, sabato a Campeche e domenica a Barra de Lagoa.

Oggi che è lunedì, piove, tanto, da questa notte, non ha ancora smesso...ma nella vita è meglio accontentarsi di quello che si ha, soprattutto perché il tempo non può essere cambiato, né col nostro malumore né con bustarelle varie...eheheh!

Quindi mi godo questa bella giornata in casa, scrivendo sul blog, rispondendo a mail, leggendo libri e programmando il mio ritorno: eh già, ormai manca poco.

Ieri sono stato a Rio Tavares alla riunione del gruppo EmCompanhia de Mulheres, con cui sto collaborando per il training vocale, e dopo siamo andati alle prove del bloco de samba di Lagoa nella piazzetta a lagoa: molto bello e travolgente!

Poi ci siamo rintanati in un baretto, visto che ha cominciato a spiovigginare, mangiando aipim fritto, polenta e cerveja: tipicamente brasiliano!

Stasera ho una cena a casa di Isabella, con colleghi di suo marito, tutti musicisti.
Non so se si finirà a suonare, ma sarà sicuramente una serata interessante, e poi lei cucina veramente bene!

Domani ho l'ultima lezione all'Università, dove discuteremo tra le altre cose anche sul mio articolo: la voce legata all'uso organico del corpo.
I cinque mesi passati qui mi sono stati di grande aiuto per la mia ricerca vocale, sia a livello pratico che a livello teorico: ho scoperto cose molto interessanti, e ho capito, un'altra volta e sulla mia pella, quanto sia importante affiancare un lavoro teorico alla ricerca pratica, per dare valore e credibilità al lavoro che faccio.

Molte volte gli artisti ci danno poca importanza, ma penso che sia basilare, perché se no finiscono per avere ragione quelli che dicono che lo spettacolo non serve alla cultura: ma purtroppo, come in altri settori, molte volte sono i psudo-artisti stessi che rendono il nostro settore meno credibile.

Fino al XX secolo (e ancora adesso in Oriente), chi voleva fare teatro doveva fare una lunga gavetta, che spesso si concludeva solo gli ultimi anni di vita dell'attore; ora chiunque abbia fatto quattro cose in croce dice già di essere un attore...

...come se giocare a Lego ci permetta di chiamarci ingegneri...
...come se giocare al dottore ci permetta di chiamarci medici...

...come se.

(n.b. l'ultima frase contiene una citazione che forse alcuni non coglieranno, anche se chi lavora col teatro dovrebbe coglierla al volo...)

A parte questo angolo polemico-gratuito, va tutto bene, a parte la pioggia, che però è utile, e quindi mi rassegno e attendo che smetta, oppure mi bagnerò.

A volte è più semplice di quel che sembra, la vita...

giovedì 9 dicembre 2010

Finalmente o sol...

Dopo settimane di pioggia che mi ha aiutato a stare in casa per scrivere gli articoli di fine semestre (e ad alimentare la depressione...), finalmente è arrivato il sole!

Ieri è arrivato timidamente, interrotto verso sera da un timido acquazzone, che si è però solo limitato a rinfrescare una giornata che era andata oltre i 30 gradi...

E oggi il sole splende, alto, nel cielo, e penso che andrò in spiaggia: mancano solo una quindicina di giorni al mio ritorno, e visto che ho finito gli articoli (per ora) mi godrò un po' di riposo, visto che fino ad ora, questi cinque mesi, non ho visto molte volte la spiaggia!

Lunedì abbiamo fatto una cena a casa di una compagna di corso, e ho cucinato spaghetti aop: un successone!

Martedì invece siamo andati a mangiare la pizza con i compagni di corso del master in teatro.

Devo dire che un pochino mi mancherà tutto questo, ma è da tanto tempo che ho smesso di avere nostalgia delle cose.
Non è un sentimento di rassegnazione o di apatia generale, anzi! Semplicemente so che le cose continuano a vievere, anche se io fisicamente non ci sono più, e vivono anche con un po' di me che le accompagna, come io, in Italia, vivrò con un po' di cose che ho preso qui.

Le distanze non hanno più senso se si pensa che comunque siamo tutti in contatto: non è un discorso teologico, sciamanico o cervellotico: semplicemente siamo tutti sullo stesso pianeta, e tutto quello che ci accade, ci accompagna per il resto della nostra vita, e tutti quelli che abbiamo conosciuto, e che ora non ci sono vicini o non ci sono più, sono sempre dentro di noi.

In breve, non ho nostalgia dell'Italia qui in Brasile e non ne avrò del Brasile quando tornerò, perché penso che sia tutto dentro di me: Italia, Brasile, amici, amori, dolori...
Siamo fatti di tutto questo, nel bene e nel male.

Ma ora non è più tempo di filosofare, a volte è meglio staccare la spina e lasciare il corpo libero di comandare...e di portarci al mare!

Un abbraccio a tutto il mondo.

sabato 4 dicembre 2010

Fine settimana piUggioso...

Sabato pomeriggio di pioggia, accompagnato da sentimento uggioso...

Paranomasia a parte, sono sempre dietro a scrivere gli articoli di fine semestre e a studiare per le utlime lezioni che stanno per terminare per le vacanze estive che qui si prolungheranno fino a febbraio, mentre io me ne ritornerò giusto giusto in pieno inverno e userò le vacanze invernali per mettere a posto casa e per organizzare il mio lavoro e la mia vita nuovamente in Italia da gennaio...

Non ho avuto mai nostalgia dell'Italia mentre stavo qui, e penso non avrò nostalgia del Brasile quando tornerò: è una cosa che non provo più da tempo, riesco ad avere nostalgia solo delle persone, e non delle cose e dei luoghi.
Posso trovarmi a casa ovunque, ma dipende da me e da chi mi sta intorno.

Filosofia a parte, ci sono cose che mi dispiacerà lasciare qua, prima di tutto gli amici, e poi anche il tempo per potere studiare e affiancare la ricerca teorica a quella pratica.
Ma ho voglia di tornare per Fare, con la "F" maiuscola, per rivedere gli amici, e per mettere per la prima volta piede dentro la mia nuova casa: non ho ancora visto casa dopo la ristrutturazione, e sono veramente curioso ed eccitato, e ho voglia di mettere a posto tutte le mie cose, per potere iniziare un nuovo capitolo: anno nuovo, casa nuova, vita nuova...

Il 2011 mi suona come innovativo, non so, forse mi inganno, ma penso che cambieranno tante cose: per ora mi limito ad andare avanti, e aspettare un "salto quantico", come succede ogni tanto nella storia, un aumento improvviso e non logico dello sviluppo...

Ieri c'è stata la festa di chiusura dell'anno accademico: amici, musica, chiacchere e tanta birra...

E oggi mi tocca scrivere...basta. Vado.

lunedì 29 novembre 2010

Matrimonio brasiliano...

Tranquilli, non sono io che mi sono sposato...

Sabato sera, si è sposato Samuel, un mio caro amico conosciuto nel 2004 qui in Brasile attraverso un progetto di intercambio tra il nostro gruppo T.I.L.T. e la compagnia di Danza Teatro Andras Cia.

Samuel e Patricia si sono sposati davanti a parenti ed amici, non in chiesa, non in comune, ma semplicemente promettendosi amore eterno davanti alle famiglie di lui e di lei e davanti agli amici.

Il cerimoniere è stato Ju, il nostro Ju, che con parole molto toccanti ha unito i due in una cerimonia che forse a livello giuridico non vale nulla, ma che in fondo in fondo è quello di cui c'è più bisogno in un rapporto di coppia: emozione e sincerità.

E nei loro occhi entrambe queste cose si leggevano chiaramente.
Sembra che il loro incontro fosse stato scritto già da tempo: non può essere che così visto che sembrano fatti l'uno per l'altra.

La cerimonia è stata fatta nella casa dei genitori di Samuel, e la madre ha cucinato tutto quello che si poteva vedere sulla tavola: carne, pesce, verdura, riso, e tantissime altre cose.

Una sola parola: meraviglioso.

A parte questa dolce parentesi, il mio periodo brasiliano sta giungendo al termine (mancano 24 giorni al mio volo di ritorno...), e sto cercando di fare più cose possibili, anche se il fine semestre mi impone di stare buona parte del tempo recluso in casa a scrivere articoli per la conclusione delle lezioni.

Ma il tempo mi sta aiutando, visto che piove molto spesso, e a differenza di altri anni non è ancora arrivato il caldo afoso che contraddistingue la primavera e l'estate...peccato che invece i turisti stiano già arrivando, e in Lagoa (dove vivo) si riversano tutti i fine settimana congestionando traffico e altri attributi maschili che denotano scocciatura e fastidio...

Anche la settimana scorsa mi sono dato da fare, dando lezioni di canto in cambio di lezioni di portoghese a Isabella, che mi ha invitato a pranzo e ha cucinato delle cose straordinarie.
A tavola eravamo io, Isabella, suo marito Luigi, suo figlio Gabriel e un amico del figlio (trasferitosi dalla Spagna).
Una tavolata internazionale, tenendo conto che Isabella e Luigi hanno abitato in Italia, America, Francia e, ovviamente, in Brasile!

Mi hanno raccontato come sono arrivati dall'America al Brasile, in aereo, con i loro animali!
1 cane (taglia grande) e 4 gatti!!!
Devono amare veramente gli animali, perché hanno dovuto prendere due voli separati per portarli tutti, perché come pochi sapranno (me compreso) sullo stesso volo non possono essere presenti cani e gatti...!

Insomma, se ne scoprono sempre di nuove.

Ora vi lascio, perché dopo avere studiato la Fisica Quantica applicata alle arti, mi butto sulla Raffaello Sanzio...

Um abraço a todo mundo!

lunedì 22 novembre 2010

Fine semestre: help!

Mi prendo una piccola pausa in questi giorni in cui sono rinchiuso in casa per scrivere alcuni articoli di chiusura per l'Università per scrivere qualche aggiornamento sul blog.

Lunedì scorso, alla chiusura del Festival Internazionale del Teatro d'Oggetto sono riuscito a vedere 4 spettacoli: non era facile, perché si poteva prendre il biglietto solo mezz'ora prima degli spettacoli, e c'era un sacco di gente, infatti mi sono visto chiudere la biglietteria in faccia almeno un paio di volte.

Il primo si intitolava "Toc Toque" della compagnia francese Cie. Du Petite Monde, dove due attori/manipolatori, davano vita a una cucina piena di pentole, bicchieri, personaggi creati con oggetti veri trasformati in strumenti musicali e suonati magnificamente!

Il secondo si intitolava "La Criação" della compagnia francese La Balestra, dove tre personaggi, attraverso un grammelot variegato (africano, spagnolo/portoghese e russo/tedesco) e per mezzo di fiammiferi, raccontavano la creazione del mondo: magico!

Il terzo era sempre di un gruppo francese, il Théâtre de Cuisine con lo spettacolo "20 minutos sob o Mar" dove l'attrice/manipolatrice, attraverso il canto, la recitazione e l'uso di oggetti comuni e kitch, ci accompagna in un mondo fantasioso e a volte macabro sotto il mare: molto suggestivo!

L'ultimo spettacolo era di una compagnia spagnola, la Rocamora, che in "Pequenos Suicidios" racconta tre storie di suicidi: quello di un'aspirina, quello di un fiammifero e quello del tempo.
La cosa singolare, è che lo spettacolo era il rifacimento di un allestimento che la compagnia aveva visto in Italia, quando era ospite di un gruppo di Parma che noi conosciamo bene: Le briciole!
Siamo stati nel loro teatro per Scenario nel 2005 con "Figli di madre"...eheheh! Piccolo il mondo!

La mia settimana è continuata con la mia solita giornata tour de force all'università del martedì: dalle 8 alle 18, e poi mi sono fermato a vedere uno spettacolo di fine corso di un ragazzo che ho conosciuto qui che faceva un monologo tratto da "Carta ao pai" di Kafka.

Il mercoledì mattina, come tutte le settimane, ho una sala prenotata per potere fare training fisico e vocale, mentre il giovedì sto facendo uno scambio con una mia collega universitaria: io le faccio lezione di canto e lei mi insegna il portoghese.
Quando ha abitato in Italia, faceva sia l'insegnante di danza che di portoghese, poi si è trasferita in America e adesso è tornata in Brasile.
Il marito è un musicista molto simpatico e hanno lavorato con Roberto Laneri (il guru del canto armonico in Italia), e ovviamente anche con Tran Quang Hai: di nuovo come è piccolo il mondo!

Il venerdì mattina sono tornato a lavorare con il gruppo di ragazze che sta lavorando sul ricordo: sto cercando di passare a loro un canto, e martedì sera ci aspettano altre prove!

E da venerdì sera, mi sono rinchiuso in casa per scrivere...

Ora il mio tempo per scrivere il blog è scaduto, e ritorno ai miei scritti accademici...

Un saluto e a presto!

lunedì 15 novembre 2010

Lunedì festivo...

Di nuovo lunedì, passata la boa dei 100 giorni in Brasile, e poco più di un mese al mio ritorno in Italia...

Sto vedendo molti spettacoli, sto leggendo molti libri, sto conoscendo molte persone, sto pensando molto a quello che vorrei fare, a anche a quello che dovrei fare per "assicurarmi un futuro" con questo lavoro...

Viene da sorridere, anche perché è sempre più difficile, soprattutto in Italia ma anche qui in Brasile, sopravvivere facendo teatro: perché non è solo un sacrificio economico, ma anche sociale, perché il teatro ti porta via tanto tempo, molto di più di un semplice lavoro che si racchiude entro le 8 ore lavorative (e relativi spostamenti casa-lavoro, naturalmente...).

Qui è possibile entrando dentro l'Università: con la laurea puoi già entrare e fare concorso per insegnare nel corso di "licenzitura base" di laurea, e se fai il master (mestrado) e il dottorato (doutorado) puoi entrare con qualifiche maggiori, ed insegnare anche al master e dottorato.
E la cosa bella, è che lo fai attraverso prove scritte e orali corrette da tutto il corpo docenti: ovviamente ci possono essere favoritismi e favori anche qui, ma certamente meno che in Italia.

Per questo mi piacerebbe fare un periodo di studi più lungo qui in Brasile: ora sono iscritto come alunno speciale, ma mi piacerebbe fare come alunno effettivo magari il master.
Il dottorato è più complicato, anche perché non essendoci convenzioni tra l'Università di Santa Catarina e quella di Bologna, la mia laurea non è riconosciuta, e quindi dovrei fare l'esame per il master invece che per il dottorato, ma penso sia meglio così, visto che ritengo il mio lavoro di laurea non sufficiente per passare direttamente al dottorato...

Detto questo, quello che di buono c'è qui, è che si respira ossigeno: si investe molto sulla cultura e sull'istruzione, e gli eventi di teatro (ce ne sono ogni settimana) sono sempre pieni, o comunque hanno buona risposta.
Inoltre sono quasi tutto gratuiti, o almeno la maggior parte, permettendo così a tutti di potere assistere agli spettacoli.
Per gli artisti è molto positivo, perché possono fare più date e migliorare uno spettacolo, che come si sa, comincia a rodare dopo una decina di repliche...

Sabato sono andato a vedere un concerto di Tom Zé: meraviglioso!
Musicista, cantante, performer, compositore, arrangiatore, scrittore, è nato a Bahia nel 1936 (!) e fu uno dei maggiori attivisti del movimento musicale denominato "tropicalismo".
La cosa stupenda, a parte il fatto che ha più di 70 anni ma conserva l'energia di un giovane adolescente (anzi, forse di più!), è che il suo concerto è come una performance, uno spettacolo ricco di contenuti e momenti di riflessione, insieme a tanta buona musica e divertimento!
Alterna canzoni di protesta, a canzoni di denuncia (come la prostituzione minorile nel nord Brasile), cambiando di costume e performando con oggetti vari: ha suonato una smerigliatrice che tagliava una lastra di ferro! Un assolo a suon di scintille!

Poi con Samuel e Patricia, siamo andati a concludere la serata in Lagoa, in uno dei tanti barettini con musica dal vivo che ci sono qui.
Bello quando anche in Italia si poteva suonare in tanti locali, e anche io suonavo nei locali della romagna: speriamo che queste cose risorgano dalle ceneri...

Domenica sono stato a vedere uno spettacolo allestito in un locale tipo bar/discoteca, dove alle 19 c'era lo spettacolo e a seguire il concerto di una banda dal vivo.
Molto più facile, qui, fare spettacoli anche nei locali: molta collaborazione, anche da parte del pubblico!

E oggi, dopo una mattinata in cui devo scrivere articoli di conclusione per il semestre all'Unviersità, mi aspetta al chiusura del Festival di Teatro dell'Oggetto (FITO).
Insomma, gli spettacoli non mancano, e quindi ne approfitto ancora per questo mese che ho a disposizione qui in Brasile.

Sto anche facendo degli scambi con alcuni gruppi all'Università: ho cominciato a fare uno scambio di lavoro con un gruppo di ragazze che sta lavorando sulla memoria, sul femminile, e visto che al T.I.L.T. lavoro spesso con le donne e il femminile, mi trovo assolutamente a mio agio!
Ho già fatto due incontri con loro, ed è stato molto emozionante.

Molti stimoli, molti pensieri, molte finestre aperte su un mondo che è infinito...
E ovviamente alti e bassi: ma la vita non è mai o tutta nera o tutta bianca, ma un infinito susseguirsi di colori.

Concludo con una citazione di Tom Zé che ritengo stupenda:

"Na vida quem perdeu o telhado em troca recebe as estrelas"
(nella vita chi ha perso il tetto in cambio riceve le stelle)

lunedì 8 novembre 2010

Segunda-feira...

È di nuovo lunedí...
E ricomincia tutto il tram tram universitario-teatrale.
Il fine settimana é passato all'insegna del riposo e del camminare: ieri sono stato a piedi fino alla spiaggia piú vicina: 7 km, andata e ritorno senza fermarmi in spiaggia, un'ora e mezza di camminata.
Venerdí sera sono stato a vedere la prova aperta di uno spettacolo la cui regia è della mia amica Barbara, a fine novembre ci sará il debutto.
E ieri sera sono stato a vedere lo spettacolo che Monica e Roberto (altri due amici conosciuti nel progetto di scambio fatto il 2004) hanno portato in giro per tutto lo Stato di Santa Catarina.
C'è molto fermento qui, e ogni giorno che leggo i giornali italiani, mi viene su una sensazione di rabbia, che peró mi porta a volere "fare" a "costruire" e non a "distruggere"...
Ma penso che da solo non posso fare molto, o meglio, nel mio piccolo cercheró di farlo, ma da soli non si puó cambiare il mondo.
Giro quindi l'ultima cosa che ho scritto, dopo avere letto i soliti titoli dei giornali quotidiani, che sembrano sempre di piú simili ai giornali scandalistici e di gossip.
Note di lettura: le seguenti considerazioni sono da leggersi con occhio positivo, nella speranza che presto ci sveglieremo da questo sonnanbulismo diffuso.

Fino a quando... (link esterno)

mercoledì 3 novembre 2010

Feriadão bom!

As férias furom muito boas, mas agora precisa estudar e escrever muito!

Alla fine, come anticipato nel post precedente, il tempo qui a Florianopolis cambia molto velocemente, e non è sempre un male!
Dopo un sabato uggioso, il tempo ci ha regalato tre giorni di sole splendente!
Ovviamente, come sempre faccio qui in Brasile al primo sole, mi sono preso una bella scottatura, anche perché il protettore l'ho comprato solo l'ultimo giorno...quando era ormai troppo tardi!

Ma a parte questa piccola sventura, sono stati tre giorni veramente rilassanti e belli.
Sono stato in spiaggia con le compagne di università, e domenica sera siamo andati a sambare fino alle 3 del mattino!

Siamo tornati in quel locale a Sambaqui, ma visto che la luce è mancata quasi subito (ma la musica è continuata dal vivo senza amplificazione!) e a mezzanotte chiudono, ci siamo trasferiti al locale di samba dalle dune di Joaquina: fantastico!
Anche la caipirinha...anzi, le caipirinhe!

A Joaquina c'erano anche altri studenti del CEART, così ci siamo uniti fino a fine serata!
Al ritorno dalla serata, ho avuto anche la forza di farmi un bel piatto di spaghetti aop: finale italiano dopo la serata brasiliana in cui ho ballato samba e pagode tutta sera!

Lunedì giornata di mare, e la sera descanso in casa...per prepararsi al ponte: qui è festa il 2 novembre, quindi si è fatto il ponte fino a martedì compreso!

Martedì mare, e poi fermata in Lagoa a mangiare in un barettino in riva al lago: molto buono!
Specialità pesce fritto e gamberi! Io ho mangiato un pastel (pastella fritta) ripieno di gamberi (quelli veri, non la salsa!).
Musica dal vivo e spledinda visuale!

Poi a casa a riposare visto che stamattina la sveglia suonava alle 6.30 per andare all'Università.
Ho tenuto la mia prima aula teorica (in pseudo-portoghese) alla classe del corso di laurea in Musica.
L'inizio è stato un po' difficile: spiegare il mio lavoro sul canto armonico in un'altra lingua non è semplice.
Ma poi, grazie ad esempi pratici, mi sono fatto capire molto bene; poi dicono tutti che parlo bene il portoghese...ma penso siano solo educati!

Ora mi metto un po' a studiare e a scrivere, perché per fine anno devo consegnare una serie di articoli per il dottorato che se non comincio adesso, torno in Italia che devo ancora finire!

Um abraço e até logo,
Max.

sabato 30 ottobre 2010

Pioggia o sole?

Il tempo qui a Florianopolis può cambiare nel giro di poche ore...
Ieri la giornata era cominciata con il sole, si è via via rannuvolata, e alle 22 ha cominciato a piovere e ha smesso solo sabato mattina verso le 10.
Ora c'è il sole, e speriamo che duri almeno fino a domenica sera, così posso approfittare per andare in spiaggia con i compagni di corso!

Ieri ho assistito allo spettacolo "WWW para Freedom" di Esio Magalhaes - Barracao Teatro di Campinas: è stato meraviglioso.
Il clown, con la sua carica comica, può affrontare temi anche difficili, in questo caso era la guerra, per arrivare a dare un messaggio attraverso il riso...
Esio ha tenuto anche il laboratorio al quale ho partecipato: 20 ore in 3 giorni.
Penso sia stato uno dei laboratori più belli ai quali abbia partecipato, e spero di incrociare ancora Esio, che oltre a essere un maestro, è anche un essere umano: rara cosa tra gli uomini di teatro!

Ieri sera dopo lo spettacolo siamo andati a mangiare e bere con tutti i compagni di corso, una ventina, e i rispettivi amici e comagni.
Siamo andati da "Solo Pizza"...eheheh, anche qui non riesco a scappare dalle cose pseudo-italiane! Specialità pizza e spaghetti! Ovviamente di italiano c'è ben poco... :)

Stasera andrò a vedere uno spettacolo che è anche una installazione artistica: si chiama "CASA" e qui potete trovare delle info: http://expo-casa.blogspot.com/

Domani dovrei andare a vedere uno spettacolo del corso di montaggio del CEART, a cui avevo tenuto un corso di vocalità con Mirco nel 2008: si ricordano ancora di noi!
Hanno montato uno spettacolo di rivista: http://zylda.wordpress.com/

Poi c'è il ponte: anche qui c'è il festivo dei morti, ma è il 2, quindi festa sia lunedì che martedì.
E mercoledì vado a fare una lezione dimostrativa sul canto armonico in una classe del Dipartimento di Musica del CEART.
Una delle insegnanti mi ha conosciuto alla lezione che ho dato alla Corale dell'UDESC e mi ha chiesto se andavo a dare esempi dal vivo di canto armonico: non potevo dire di no!

Del resto la vita va avanti tranquilla, per quello che può essere tranquilla la nostra vita...

Chiudo con una frase che mi rappresenta in questo periodo:

"Ah come vorrei sapermi spiegare.
Ma non so dire.
Ecco tutto ritorna come era prima, tutto è di nuovo confuso.
Ma questa confusione sono io.
Io come sono non come vorrei essere.
E non mi fa più paura dire la verità quella che non ho ancora trovato.
Solo così mi sento vivo e posso guardare i tuoi occhi fedeli senza vergogna.
E’ un festa la vita viviamola insieme."

(Otto e mezzo - di Federico Fellini)

sabato 23 ottobre 2010

Spettacolo e fine settimana...

Lo spettacolo è andato molto bene: è piaciuto sia ai compagni di corso che ai professori, cha anzi, hanno chiesto se io e Isabella (l'altra che cantava nella performance) possiamo dare un corso di canto e vocalità, perché il lavoro è parso interessante!

Devo dire che l'incontro con Isabella è stato interessante: con suo marito hanno girato un po' il mondo, hanno vissuto in Italia, America e ora da gennaio sono tornati in Brasile (perché sono originari di qui).
Luigi, il marito, è musicista e insegna al Centro delle Arti, settore musica, e lei sta facendo il maestrato per potere poi insegnare.
Hanno lavorato con Eugenio Barba, Roberto Laneri (uno dei più importanti maestri di canto armonico in Italia): insomma, le strade si sono incrociate naturalmente!

Anche Claudia, che invece nella performance lavorava sul movimento e la manipolazione di oggetti e pupazzi, è stata una figura importante nel lavoro, che in poco tempo ha prodotto 30 minuti di performance con tanto di movimenti, scenografia e canti.

Ieri sera siamo andati a mangiare giapponese per festeggiare la fine dello spettacolo: ma di giapponesi in cucina neanche l'ombra! :)

Oggi sono già andato a vedere uno spettacolo di clown all'interno della rassegna che organizza il gruppo di Paula e Greice: http://www.tracoteatro.blogspot.com/
Devo dire che è stato molto bello, e la prossima settimana parteciperò a un seminario intesivo (20 ore in 3 giorni!) di clown!

E domenica mi aspetta una serata di samba con i compagni di Università!

Tenho que aproveitar deste momento no Brasil!

Beijos queridos***

mercoledì 20 ottobre 2010

Ritorno da Laguna

Questi tre giorni sono stati brevi ma intensi.

Il programma prevedeva:
- Laboratorio di Teatro Fisico: lunedì dalle 14 alle 18 e martedì dalle 14 alle 16;
- Laboratorio di Canto Organico: martedì dalle 8 alle 12 e mercoledì dalle 10 alle 12.

Nel primo c'erano una ventina di ragazzi, nel secondo una dozzina, che si sono poi aggiunti perché con la parola "organico" avevano immaginato a una pianta, non so che...tutto fuori che il canto e la vocalità!
Ma poi, dopo l'incontro di lunedì del primo laboratorio, si sono passati la voce e sono venuti anche al secondo.

I partecipanti erano tutti studenti della Università dello Stato di Santa Caterina di Laguna, per la precisione l'indirizzo è architettura: anche gli architetti fanno teatro!
Molto giovani (qui si arriva all'Università a 17/18 anni) e ricettivi come spugne!
Bellissima esperienza, piena di energia e di carica.

Nelle poche ore libere sono riuscito a parlare con persone legate alla figura di Anita Garibaldi: un architetto che ha scritto anche su Anita e che conosce molte cose sulla compagna di Giuseppe Garibaldi, e ho visitato l'Iphan (Istituto del Patrimonio Storico e Artistico Nazionale) dove mi hanno accolto come ricercatore italiano, coccolato e riverito (mi hanno anche offerto un caffè) e mi hanno messo a disposizione tutti i materiali su Anita.

Penso che dovrò tornare a novembre, sia per raccogliere altri materiali, sia perché ci sarà uno spettacolo teatrale che ricrea le presa di Laguna da parte di Garibaldi.
La città di Laguna, poi, è molto carina, anche se il Comune è uno dei più poveri dello Stato di Santa Catarina: in tutta la città non c'è neanche un semaforo, e l'economia, un tempo basata solo sulla pesca, oggi fa affidamento anche al turismo, che si concentra nei mesi estivi.

In effetti, nell'albergo dove ero ospitato, la stagione ancora doveva iniziare: delle centinaia di stanze, solo la mia e altre due o tre erano occupate, le altre erano tutte libere, e a cena e a pranzo era surreale mangiare in 3 persone, in 3 tavoli diversi, in una sala con centinaia di coperti: ricordava molto i dipinti di Hopper!

Ora vado a riposare, perché domani inizia la parte degli spettacoli!
Se passate da queste parti fatevi vedere! ;)

Idílio Cósmico
Performance com instalação, canto e movimento

Claudia Garibaldi
Isabella Irlandini
Massimiliano Buldrini

Dia 21 de outubro às 18.30h
Dia 22 de outubro às 15h

Local: Hall do bloco amarelo, UDESC

Realizado na Semana Integrada pelo programa de extensão

domenica 17 ottobre 2010

Tre su tre...

Domenica sera: anche questa settimana è stata piena e ricca di avvenimenti.

Sto facendo le prove per uno spettacolo che farò la prossima settimana nella "Semana Integrada" del CEART, con una mia collega di corso e un'altra sua amica.
Si tratta più che altro di una performance in cui io canto e faccio vocalizzi, mentre una di loro canta con me e l'altra danza e manipola pupazzi.

Sono stato anche a vedere un paio di spettacoli, molto interessanti, uno di un autore brasiliano e l'altro sulla figura di Lady Macbeth.

Inoltre la settimana si è chiusa con il botto: una festa sabato sera in un locale in centro a Florianopolis.
La festa era del CEART, di una fantomatica sezione di atletica, il che è misterioso in quanto il CEART è un centro di arte e non si sa cosa c'entri l'altletica...boh?
Comunque la festa era molto bella, con musica elettronica, rock, vari ed eventuali.
Morale della favola: ritorno a casa alle 6 di mattina, che visto che l'orologio si doveva mettere aventi di un'ora, erano le 7 di mattina!

Stamattina sveglia alle 14 e preparazione delle valigie per partire per Laguna (da dove sto scrivendo in questo momento).
Terrò dei seminari sul corpo e la voce, e visiterò la città di Anita Garibaldi per il progetto che stiamo preparando con Marta Dalla Via, Margherita Ferri e Giuliana Zanelli.

Programma della settimana:
- lunedì, martedì e mercoledì seminari a Laguna;
- giovedì e venerdì spettacolo a Florianopolis;
- sabato e domenica riposo e feste varie!

Per ora è tutto, passo e chiudo e vado a dormire, perché anche questa settimana sarà impegnativa, ma piena di esperienze!

Ah, comunque il dottorato sta andando avanti bene, e il Brasile mi fa tornare anche la voglia di riprendere gli studi...

domenica 10 ottobre 2010

Due su due...

Anche questa settimana è stata pienissima, e si è conclusa ieri con la presentazione finale del semiario intesivo teorico-pratico del Dott. Prof. Matteo Bonfitto.

Ma cominciamo dall'inizio: lunedì mattina, dopo il viaggio di ritorno da Joinville, me la sono dormita, in tutti i sensi, perché mi sono completamente dimenticato che il seminario in questione inziava proprio lunedì (in teoria avrebbero dovuto mandarmi una mail di memo, ma non l'hanno fatto...).

A parte questo, con una mail a una delle mie compagne di corso ho capito l'errore e il giorno dopo mi sono presentato: una ventina di persone, del maestrato e del dottorato, e in cattedra (ma in realtà eravamo seduti in cerchio come un laboratorio teatrale, Matteo Bonfitto.

Interessante e fitto il suo curriculum: si forma al DAMS di Bologna (con la Casini Ropa e Azzaroni perché Cruciani era mancato), e si specializza a San Paolo, in Inghilterra e in America.
Ora insegna all'Università di Campinas, e come di norma qui in Brasile, è giovane, anzi per l'università italiana, è giovanissimo: classe '69.

Si lavora sul teatro e la performance, e il risultato finale è una dimostrazione di lavoro di un'ora, con più nuclei di lavoro: io ho lavorato con una ragazza che fa ricerca vocale, un ricercatore sulla figura di Beckett, una danzatrice e una artista plastica.
L'incontro è stato curioso e soprattutto fruttuoso, ed è venuto fuori un lavoro molto interessante, lavorando su voce, corpo mutilato o deforme (tipo buffoni di corte o personaggi beckettiani), e su coreografia.

Anche questa volta ho potuto constatare quanto sia avanti questo paese, e quanto sia necessaria la teoria per potere riconoscere il proprio lavoro da artista.
Questo è un punto molto sviluppato qui in Brasile: ogni artista sente il bisogno e deve affiancare alla sua pratica, che qui è una ricerca viva, e non un fare cose a caso, una formulazione teorica del proprio lavoro, studiando e cercando di capire da dove viene e dove porta la propria arte.

Come tutti i laboratori, dopo la dimostrazione, siamo andati a mangiare la pizza (in un locale gestito da una Argentina (?), e poi siamo andati a ballare in un locale con musica dal vivo fino a notte fonda, ovviamente anche con il professore, con il quale ho bevuto svariate birre (qui la convivenza non si ferma ai non-banchi di scuola...).

Settimana intensa e stimolante, e domani si inziano le prove per uno spettacolo che farò con altre due persone che ho conosciuto qui: una del mio corso e una sua amica.
Sarà un lavoro vocale insieme a teatro di animazione (pupazzi e ombre): work in progress!
Domani mattina alle 8 cominciamo (qui si lavora, altro che in Italia! eheheh!), e via fino a fine settimana (anche se martedì è festivo noi lavoriamo lo stesso...).

E domenica parto per Laguna, dove terrò dei seminari su corpo e voce dell'attore...
Per poi tornare a rappresentare lo spettacolo sopra menzionato, e chissà cos'altro.
Annoiarsi non ci si annoia, eh?!

Boa sorte e até a proxima,
Max.

lunedì 4 ottobre 2010

Seminario sul Canto Armonico a Joinville

Questo fine settimana sono stato a Joinville, una città a 200 km da Florianopolis dove vivo, a tenere un seminario sul canto armonico.
Il centro si chiama SESC, ed è presente in molte città dello Stato di Santa Catarina.

Sono arrivato con l'autobus dopo due ore e mezzo di viaggio, tutto tranquillo.
Con un taxi sono arrivato all'albergo: molto bello e lussuoso (viaggio e alloggio pagato).
Alle 17.30 mi è venuto a prendere Cassio, il referente del SESC di Joinville, molto simpatico e disponibile (anche lui ha un gruppo di teatro, come quasi tutti quelli che studiano teatro qui in Brasile...).

Alle 18.30 ho cominciato il seminario: gruppo eterogeneo ma molto bello.
Mi sono divertito tantissimo e le 4 ore sono passate in un attimo.
Il semnario prevedeva 4 ore venerdì, 4 il sabato e 4 la domenica.

Mi sono fatto un giretto a Joinville, ma è molto diversa da Florianopolis, è costruita come città industriale, ed è molto vasta da girare a piedi.
Dopo un paio d'ore di passeggiata, e trovando chiusi i pochi musei (quella della colonizzazione e quello dell'archeologia), me ne sono tornato in albergo a riposare prima del semianario.

Joinville è stata colonizzata dai tedeschi e in parte dagli italiani.
Infatti ci sono moltissime persone bionde con gli occhi azzurri, anche se una cosa che mi ha lasciato a bocca aperta, è stata quando ho visto un video musicale di un gruppo locale che prendeva apertamente in giro i gusti estetici tedeschi!
Ma mi è stato risposto da quelli del posto che è normale prendere in giro per poi accettare il "diverso"...che strano, ma effettivamente non ha tutti i torti!

Ho anche visto uno spettacolo teatrale di un gruppo del posto.
Penso che anche i giovani siano molto preparati, e meno improvvisati di alcuni gruppi italiani...

Ora mi rimetto in riga perché questa settimana di rientro allo studio sarà dura, molto dura...

Até logo!

martedì 28 settembre 2010

Fine settimana nero...

C'è chi pensa che il Brasile è solo mare e sole...
C'è chi pensa che in Brasile non piove mai...
C'è chi pensa che il Brasile sia tutto uguale...

Mi dispiace contraddirvi (anche perché qui ci sto rimettendo io), ma il Brasile è grande, e al caldo continuo del nord, alterna il freddo e a volte la neve del sud.

Visto che io sono nel medio-sud, mi devo "accontentare" della pioggia e del fresco!

Eh, si, questo fine settimana sono rimasto praticamente sempre in casa con la pioggia che non la voleva finire di venire giù, sembre buio, e cielo nero!
Inoltre stiamo uscendo adesso dall'inverno e le giornate sono corte, quindi dopo le 16.30 è già praticamente buio!

La cosa positiva è che dovrebbe arrivare presto la primavera...peccato che qui vuole dire "stagione delle piogge"...#@x!!!

Lunedì sono andato a fare un giro in centro, e mi sono scatenato nello shopping!
Ovviamente non è come pensate, ma chi mi conosce sa in che negozio mi sono imbattuto...eh, si, purtroppo ho incontrato uno dei più forniti negozi di musica della città!
Dovevo comprare solo un plettro per la chitarra che mi ha prestato Ju, ma alla fine sono uscito dal negozio con un pandeiro (tamburello brasiliano che si usa per suonare samba) e un pad per allenamento (le bacchette da batteria le avevo già comprate, solo che mi allenavo sul bracciolo del divano...).

Oggi 8 ore di lezione in portoghese (infatti adesso sono cotto duro) con visione di video di Meyerhold e dei suoi allievi (tutto in russo tradotto in inglese), risultato: cervello frullato!

Quindi vi saluto, visto che anche domani devo essere all'Università, mentre questo fine settimana sono a tenere un seminario di canto armonico a Joinville: sono molto curioso di vedere cosa mi aspetta!

Tchau!

domenica 19 settembre 2010

Domenica con il sole

Sono ormai 45 giorni che sono in Brasile, e lentamente mi sto plasmando e adattando a questa nuova dimensione in cui i primi giorni facevo fatica a individuare.
Diverso è stare un mese con tutte le attività programmate giorno per giorno come gli anni precedenti, oppure stare cinque mesi con tutto da fare e organizzare da solo...

Ma ormai il mio corpo in questo luogo si sta adattando e trasformando, e sicuramente il lavoro che ho fatto questa settimana ha aiutato molto questo processo in maniera organica.

Questa settimana ho fatto un workshop sulla Tecnica Alexander (info qui): mi ha aperto un nuovo mondo, o meglio, mi ha fatto ri-scoprire un mondo che già conoscevo con una coscienza più viva, presente, che sicuramente avevo dimenticato in questo anno pieno di lavoro ed emozioni, che mi hanno fatto dimenticare che sono vivo: che siamo vivi!

Molte volte la vita ci impone ritmi, chiusure e difese che non sono naturali, organiche, e questa tencica (che non è proprio una tecnica, ma più una filosofia, visto che ognuno è maestro di se stesso) ti aiuta a riequilibrarti, a rilasciare (e non rilassare) il corpo, che naturalmente sa dove andare, come tendere alla normalità (vista come equilibrio e armonia).
Non è niente di trascendentale, anzi si basa anche su teorie scientifiche, molto importante in questo periodo (di questi ultimi dieci/venti anni) dove si cerca la spiritualità ma spesso ci si dimentica del nostro corpo: non c'è divisione tra corpo e mente, ma spesso le teniamo separate.
Ci vuole tempo, ma è utile per tenere alta la qualità della vita.

A parte questa esperienza ho visto anche molti spettacoli (è un periodo pieno in cui ci sono parecchie rassegne, e si fa fatica a scegliere dove andare, e a volte non si va da nessuna parte o si rimane fuori perché è tutto pieno!), e adesso mi sto godendo una domenica di sole.
Beh, d'accordo, sono in casa, ma adesso mi vado a fare una passeggiata, e comunque devo anche studiare visto che martedì c'è di nuovo lezione, e come già vi accennavo, ogni volta si discute delle cose che si leggono a casa: molto bella come cosa, molto interattiva!
Non ricordavo più cosa volesse dire...

Quindi ora vi saluto e spero che in Italia non succeda nulla, visti i titoli dei giornali che leggo da qui...eheheh!

Un saluto e a presto!

giovedì 9 settembre 2010

Il tempo vola (anche qui)...

Anche un altro fine settimana è passato come il vento, e sono qua da ormai un mese.

Questo fine settmana è stato molto socializzante:
- venerdì sera concerto di Laurin Hill (ma ve la ricordate) al Music Hall di Florianopolis;
- sabato pomeriggio samba dal vivo in un locale di Florianopolis continente;
- domenica churrasco dal fratello di Samuel e partita a stecca serale (in attesa che il traffico si smaltisse...).

Lunedì era ponte perché martedì era festa nazionale (Indipendenza del Brasile), e mercoledì sono ritornato all'università per una conferenza/seminario che ci sarà anche oggi e domani.

Il tempo passa in fretta anche qui, con la differenza che non è facile essere straniero in terra straniera: la linuga mi fa diventare ancora più riservato e taciturno di quello che sono in Italia!

Ma penso che tutto sia utile a farci crescere, sia le cose positive che le cose negative, anche se producono delle cicatrici nel nostro corpo che ci accompagnano lungo il nostro percorso.
Io, però, a queste cicatrici ci sono affezionato: sono come tatuaggi indelebili che riportano le nostre esperienze, le nostre vittorie e le nostre sconfitte.
Sono "memorie" del tempo passato, in attesa di essere scritte con il presente, che una volta scritto, è già passato...

Chiudo con un pensiero meno filosofico.

Cosa non mi manca dell'Italia:
- gli aperitivi nei posti "in" dove non si riesce a parlare;
- i politici italiani (leggo sui giornali ogni giorno quello che succede...);
- i percorsi burocratici per potere accedere a qualsiasi cosa (anche qui non mancano, ma non sono ancora esagerati come in Italia);
- le persone che non riconoscono il lavoro artistico (qui è riconosciuto di più, anche se non si sbarca il lunario comunque!);
- le persone che parlano con te ma non ti ascoltano ("...people talking without speaking...");
- varie ed eventuali.

Sorrisi e canzoni a tutti!

lunedì 30 agosto 2010

Domenica in famiglia...

Oggi è già lunedì, e sono ormai 25 giorni che sono arrivato in Brasile, e pian piano mi sto ambientando come nuovo cittadino a tempo determinato...

Ieri abbiamo fatto un pranzo a casa di Nega (la ragazza che ha fatto il progetto nel 2004 e nel 2006 con noi, lei insegna danza afro-brasiliana ed è stata a fare un corso anche nel nostro gruppo di afrodanza Uongai, vi ricordate).
Ore è fidanzata con uno svizzero, e hanno costruito casa a Porto de Lagoa: è molto bella, e c'è anche l'orto!

A pranzo c'era anche Adriana con le due figlie minori, una loro amichetta e un ragazzo sardo che è sposato con una ragazza brasiliana, con le loro due figlie.
Insomma sembrava di stare in famiglia, anche perché quando Daniele parlava italiano, aveva l'accento tipicamente sardo che mi ricorda sempre i miei parenti in Sardegna...

Ovviamente il pranzo era a base di churrasco e cerveja, intervallata da caipirinha e verdura colta dall'orto.
E' stato un bellissimo pomeriggio (che è durato fino alle 18) perché si respirava aria di casa.
Poi la figlia di Daniele (che ha un anno a settembre) mi ha ricordato un po' il gigetto di Vincenzo: fagli due armonici da parte mia!!!

Per sentirsi a casa basta poco: è più una cosa dentro alla nostra testa.
A volte lasciamo troppo spazio al nostro pensiero, che ci fa immaginare le cose anche più complicate di quello che poi sono nella realtà dei fatti.
Bisognerebbe bilanciare il potere della mente e del corpo: ma del resto sono anni che se ne parla in molti ambiti scientifici e artistici, e la soluzione matematica ancora non si è trovata, e forse mai si troverà.

Quel che sarà, sarà...

giovedì 26 agosto 2010

Italia/Brasile allo specchio

Ieri stavo pensando alle differenze che ci sono tra l'Italia e il Brasile.
Sottolineo il fatto che secondo me le differenze sono fonti di energia: non a casa la corrente elettrica si produce contrastando due poli, uno positivo e uno negativo, e non a caso anche gli altri tipi di energia, si producono attraverso dislivelli (idrica), resistenze (eolica)...

Quindi, dopo queste premesse necessarie per esplicitare il mio punto di vista rispetto alle differenze, eccomi qua a descrivervi cosa c'è di diverso:

Autobus: chi è già stato qui lo sa, ma soprattutto per chi non c'è stato c'è da sapere una cosa sugli autobus brasiliani: vanno a tutta birra, e i conducenti sono come guidatori di Formula 1!
Cominciare la giornata prendendo un autobus significa:
- sviluppare la propria muscolatura restando attaccato a un appiglio sull'autobus per non finire a terra, o contro qualcuno;
- combattere le patologie di paura verso il prossimo, visto che sugli autobus il prossimo è molto prossimo, e con tutte le accelerazioni e curve che fanno gli autobus, ci si incontra parecchio;
- testare la temperatura e il grado di sudorazione delle varie persone che ti sono vicine (tu compreso), attraverso il contatto.
A parte questo c'è da dire che sono quasi sempre puntuali, e cosa più importante, quando sei alla fermata, si mettono tutti in fila per salire!

Universtià: sono organizzate molto bene, e ogni settimana ci sono attività e convegni, oltre che a seminari, tenuti sia da professionisti, che da studenti ricercatori che possono usare gli spazi universitari per sviluppare la loro ricerca.
Non c'è bisogno di fare paragoni con l'Italia...

Studenti universitari: va bene che sto frequentando il master e il dottorato (quindi livelli di istruzione alti), ma in Italia non ho mai incontrato una così alta percentuale di studenti interessati realmente al lavoro e preparati sugli argomenti.
Una cosa che mi ha fatto pensare, è che la prima cosa che ti chiedono quando ti conoscono, è "In Italia quale è la tua ricerca?", già, quale è?
Ovviamente non rispondo che in Italia per fare teatro, nella maggior parte dei casi fai lavori che non c'entrano con l'arte per mantenerti (cameriere, commesso, ecc.) oppure ti sommergi di progetti e fai fatica a ricercare realemente...
Rispondo con una mezza verità, ossia dico che faccio ricerca vocale, che è vero, anche se quest'anno ho avuto veramente poco tempo per farlo, con tutti i laboratori che dovevo portare avanti, e l'organizzazione dell'associazione...

Ricerca/Pesquisa: stare qui in Brasile, con i tempi molto rallentati rispetto agli ultimi mesi in Italia, mi fa capire l'importanza di questa parola, che ormai era dimenticata, o comunque lasciata in secondo piano.
Purtroppo è una fortuna potersi permettersi di ricercare, perché nessuno ti paga per farlo: per esempio, questi 5 mesi che starò in Brasile, non prenderò una lira (e neanche un euro) e dovrò cercare di guadagnare qualcosa attraverso i seminari che farò per pagarmi affitto, vitto e trasporti vari, fermo restando il fatto che il biglietto aereo (la spese più grossa) me la sono comunque accollata io.
Ma va bene, forse è l'ultima volta che me lo posso permettere, e allora l'ho fatto, ed era forse anche il momento giusto con il T.I.L.T., perché c'è un gruppo di cui mi fido, compatto, che sta lavorando molto bene insieme.

E comunque sono sempre in contatto con l'Italia (ora sto facendo una riunione via Skype con il tavolo di Oltre la siepe!), e tengo sempre i contatti con le persone che orbitano intorno al teatro.
Sono qua, ma sono anche là, anche se non sono assolutamente onnisciente...

Un abbraccio a distanza ma vicino,
Max.

martedì 24 agosto 2010

Il tempo vola...

Un altro fine settimana è già passato ed è cominciata anche questa settimana molto piena!

Il fine settimana l'ho passato facendo il leone di venerdì sera (sono uscito con un vecchio amico: Asdrubal, che mi ha portato al Blue Velvet, un localino piccolo ma mooolto bello, dove facevano musica elettronica, però fatta dal vivo da dj molto bravi che "suonavano" e non mettevano su cd e basta!): non riporto le birre bevute, ma mi ci sono voluti sia sabato che domenica per ritornare in forma.

Domenica sono stato in spiaggia, a studiare un po' di libri che devo poi riportare nelle discussioni a lezione...è stato rilassante, anche se alle 4 di pomeriggio era già un freddo boia!

Oggi è cominciato la rassegna "Fazendo Genero" (vedi link): devo partecipare ai convegni che fanno parte del percorso di studi, ma devo dire che è stato molto interessante.
Poi ho visto una performance, comica, sulla figura di Ofelia, e mi è venuta in mente Rosa: saresti adattissima a fare una cosa del genere, l'attrice era molto brava!

Poi ho dovuto prendere due autobus (la rassegna è nell'altra università, l'UFSC, più distante): insomma, sono arrivato da poco a casa e domani è un'altra giornatina piena.
Devo dire che però non mi dispiace, altrimenti passo troppo tempo con me stesso, che va bene, ma non troppo!

Ora vi saluto che devo fare due progetti entro stanotte da spedire per un laboratorio che dovrò fare a ottobre: mi hanno appena scritto che aspettano il materiale...argh!
Sono troppo efficienti!!!

Até logo, boa noite!

mercoledì 18 agosto 2010

Primo giorno di scuola (ufficiale)

Ieri è stato il primo giorno di scuola ufficiale per me.
La settimana scorsa erano già cominciate le lezioni, ma il seminario di Lehmann al quale abbiamo partecipato non poteva essere classificato come "primo giorno di scuola" per i seguenti motivi:
  1. il primo giorno di scuola vedi chi sono i tuoi compagni di classe;
  2. il primo giorno di scuola, soprattutto se sei l'ultimo arrivato, sei la matricola;
  3. il primo giorno di scuola te la fai sotto per qualsiasi cosa ti accada nel raggio di un km.
Quindi il seminario non era stato proprio un primo giorno di scuola, visto che c'erano anche altre persone che partecipavano al seminario, e che quindi ero uno in mezzo al mucchio...

Ieri invece è stata la prima vera lezione a stretto contatto con i miei compagni di corso.

Tecnica de composiçao do corpo cenico (con Milton de Andrade).
Non siamo in tanti, ma la lezione è molto interessante: si parla molto oltre ad ascoltare quello che ci dice il docente: è così che fanno in Brasile, anche se le lezioni sono teoriche, si interagisce col professore e con gli altri compagni.
Si parla di intenzionalità, sia in psicologia che in teatro, si parla di iconografia e di iconofagia: il corpo che mangia e viene mangiato dalle immagini (molto collegato con i lavori visti al festival Acqua di Terra/Terra di Luna...).

Investigaçao cenicas: discursos e técnicas de treinamento (con Maria Brigida de
Miranda)
Qui siamo di più (la disciplina fa parte del mestrado e non del doutorado) e la docente mi fa subito andare a prendere il caffè perché sono l'ultimo arrivato...
Niente di che, porto un tutto il cabaret e mi dicono che manderanno sempre me visto il servizio: noi italiani ci facciamo sempre riconoscere!
A parte questo, mi devo presentare davanti alla classe, io e un'altra ragazza, perché siamo mancati alla prima lezione che era il 3 agosto (ero ancora in Italia...).
Con un po' di difficoltà, più dovuta alla mia emotività che alla lingua mi presento: è fatta!
Col cavolo!
Adesso dobbiamo parlare 3 minuti a testa, ogni alunno, sugli argomenti di lettura: Focault e le teorie della disciplina...aaaargh!!!
Devo dire che alla fine non è stato male, a parte il fatto che tutte quelle ore a sentire parlare solo portoghese (che ormai capisco tranquillamente, ma fatico comunque a tenere l'attenzione per così tanto), e i miei minuti sono passati tranquillamente.
Pausa e poi di nuovo a discutere sugli argomenti della giornata.

Ho anche conosciuto una ragazza (o meglio una signora) che è stata in Italia e ha conosciuto Roberto Laneri (uno dei maestri di canto armonico che ho messo in bibliografia nella mia tesi) e Tran Quang Hai: è piccolo il mondo.

A cena sono stato da Adriana, l'ex-moglie di Ju, dove c'erano anche le sue figlie.
Ho chiaccherato tutta la sera in italiano: eh, si, perché Adriana fa la traduttrice, e visto che con Ju hanno abitato molti anni in Italia, parla benissimo: così ho rilassato un po' il cervello...

Ora sono in quella via di mezzo dove penso e prendo ancora appunti in italiano, e poi devo tradurre quello che penso in portoghese per farmi capire.
Prima o poi arriverò a pensare in portoghese, me lo auguro...

E stamattina: pulizie di casa!
Eh, si, la casa non è grandissima, ma meglio tenerla costantemente in ordine, se non è un delirio!

Ora vado a studiare un po', visto che i libri sono tutti in portoghese, oppure in inglese...

Até à proxima!

lunedì 16 agosto 2010

Secondo fine settimana (filosofischiettando...)

Oggi è lunedì 16 agosto, ed è il primo ferragosto che passo in Brasile.

In ordine sono stato a Florianopolis nei seguenti mesi:
- novembre 2004;
- settembre 2005;
- ottobre 2008.
Escludendo il viaggio fatto con Giovanni e Cristian a capodanno del 2008, gli altri periodi sono sempre stato almeno un mese.
Sono sempre stato qui per dei progetti teatrali tra T.I.L.T. e Andras Cia de Dança Teatro, in collaborazione con il Centro de Artes dell'Università di Santa Caterina.

Ma è la prima volta che sto così tanto: c-i-n-q-u-e m-e-s-i !
Sono tantini, ed è la prima volta che ci vengo da solo: sono solo io.
Solo in casa, solo negli spostamenti e solo quando non sono con gli altri (che scoperta!)...

Non è facile, no, soprattutto per una persona come me che, come molti sanno, è molto riservata e fa fatica a fare "l'italiano medio" che chiama e fa feste ogni momento.
Inoltre qui a Florianopolis non è che siano così "brasiliani medi": se tu non li chiami, loro non ti chiamano...

Ma a parte questo va tutto bene: mi sto riposando, sto camminando tantissimo, e sono anche dimagrito: alla fine camminando almeno un'ora al giorno il mio metabolismo mi fa bruciare di tutto!

Per esempio sabato e domenica sono andato verso la spiaggia a piedi (chi è già stato qui sa quanto dista Lagoa dalle prime spiagge), ma era un bel freddo (sta tirando vento dal sud: gelato) e quindi una volta arrivato, o fatto dietro front e sono tornato indietro: risultato una bella camminata di più di un'ora!

Venerdì sera, invece, sono andato a mangiare la pizza con Ju e le sue bambine: bambine, una ormai fa già l'Università, va bene che qua ci vanno praticamente prima dei 18 anni, ma cavolo: il tempo passa...
Alla fine mi sono divertito: ho fatto molte chiacchere con Ju, e le sue figlie (le altre due sono più piccole): sono molto carine.
Me le ricordo ancora piccolissime quando abitavano a Casalfiumanese...

Eh, già, perché Ju l'ho conosciuto in Italia, che faceva il dottorato al DAMS di Bologna: laureato in psicologia, facevo un dottorato in danza, ed è danzando che l'ho conosciuto.
Giuliana ce lo ha fatto conoscere e ci ha fatto fare dei seminari con lui (grazie Giuliana, grazie anche per questo!).
Il suo lavoro è molto interessante, e da quando lo conosco si è sempre sviluppato e trasformato: lui guarda sempre avanti, è uno dei suoi pregi, ed ora è direttore del Dipartimento di Arti Sceniche dell'Università dello Stato di Santa Caterina.

Questa è in breve la storia che ci ha fatto incontrare.
Incredibile come alcuni incontri ti cambino la vita, te la devastino in senso positivo (o negativo), ma in linea di massima ti trasformano.

Ho molto tempo per pensare: era da molto che non mi succedeva.
Un mese fa i miei pensieri erano come una piccola tromba d'aria intorno alla mia testa: erano tutti lì, presenti, ma non riuscivo a distinguerli, facevano solo rumore e confusione...
Ora piano piano si sta fermando, oppure io mi sto abituando a guardare meglio e ad ascoltare meglio: questo lo sapevo fare bene una volta.

Insomma, siamo solo agli inizi!
So che sono fortunato a potermi prendere questo tempo per me.
Non è facile, ma sono fortunato: e allora devo trasformare in positivo tutto quello che sto facendo, per portarlo come bagaglio quando tornerò in Italia.
E ovviamente sono grato a chi mi aiuta a fare quello che sto facendo: i compagni del T.I.L.T., gli amici, la famiglia...

Ritornerò: tutto torna, e sarà un nuovo viaggio.

giovedì 12 agosto 2010

Primi giorni di scuola...

Martedì ho cominciato le lezioni presso il PPGT del CEART dell'UDESC (che detto così sa di massoneria...).
Per chi vuole curiosare anche se è tutto in portoghese, può andare qui.

Dal momento che abito un po' fuori dalla zona universitaria, ho dovuto alzarmi all'alba per essere a lezione alle 8 di mattina, anche perché non amo neanche in Italia fare le cose di corsa (almeno in casa), e quindi ho bisogno di tempo per fare colazione, farmi la doccia, controllare la posta...
Insomma, mi sono svegliato alle 6 del mattino, e alle 7 sono uscito di casa per andare al terminale dell'autobus di Lagoa de Conceiçao, dove abito.
Mi piace farmela a piedi, anche se ci sarebbe l'autobus, così per stare in allenamento: sono circa 20/30 minuti a piedi, ma devo dire che da quando cammino ogni giorno 1/2 ore, sto molto meglio fisicamente.

Comunque arrivo martedì mattina alle 8 precise all'Università, e ritrovo alcune persone che avevo conosciuto gli anni passati, ma alcuni fanno fatica a ricordare, dicono che sono cambiato (?)...
Beh, un po' di barba in più, effettivamente, ce l'ho, visto che gli altri anni ero sempre più sbarbato, ma dire che sono cambiato molto...
A parte questo, saluto tutti e mi metto a sedere pronto per la mia prima lezione...teorica!
Eh, si, il dottorato è praticamente tutto teorico, e questa settimana abbiamo iniziato con un seminario di un ricercatore tedesco: Hans-Thies Lehmann che ha coniato il termine di Teatro post-drammatico.
Ammetto che è stato molto interessante, anche se 12 ore di seminario teorico (4 martedì mattina, 4 martedì pomeriggio e 4 mercoledì mattina) la prima settimana di permanenza in Brasile sono un po' impegnative!
Comunque è stato interessante e stimolante, e se qualcuno vuole saperne di più può andare qui.

Martedì, quindi, dopo essere tornato alle 19 circa a casa, mi sono addormentato alle 22: ho ancora il fuso italiano che mi fa svegliare bene la mattina ma mi spinge verso le braccia di Morfeo un po' prestino...
Mercoledì stessa cosa: sveglia alle 6 e lezione teorica dalle 8 alle 12: poi ne ho approfittato per le cose burocratiche: ho preso il mio numero di matricola e mi sono registrato alla biblioteca e alla sala computer dell'Università.

Ora ci sono altre piccole ma importanti cose che devo fare:
- andare alla Polizia Federale per portare il documento di entrata (per il visto è necessario darlo nella città dove arrivi con l'aereo);
- andare in banca a prelevare un po' di soldi (l'affitto mi costa 500 reais al mese, che non è tanto per l'Italia, ma è caro per il Brasile: sono circa 250 euro al mese per un appartamento con cucina/sala da pranzo, camera da letto, bagno con mini-lavandino wc e doccia);
- devo anche farmi un giro per trovare una bicicletta, visto che una macchina o una moto sono un po' costose, e comunque anche girare a piedi non mi dispiace, finché non diluvierà...

Oggi vado alla Polizia Federale, e in banca ci andrò domani.
Devo anche studiare il libri (in portoghese) per le prossime lezioni...ai!
E poi devo fare i progetti per il TILT: ricerca finanziamenti, organizzazione, ecc. che faccio da qui tramite internet.
E meno male che posso contare su una squadra di TILTiani che sono operativi in Italia!
Ne approfitto per dirvi: GRAZIE!
Penso sia un momento di verifica per capire cosa è il TILT, e come potrà andare avanti in futuro, senza avere un cordone ombelicale troppo stretto con me: l'unione fa la forza!

Tornando al Brasile, anche ieri sera sono tornato a casa e non sono uscito: nel pomeriggio mi sono fatto un po' di chilometri a piedi per fare delle commissioni ed ero un po' cotto.

Devo dire anche che essere da solo, in un paese straniero, non è sempre facile.
Non dico per la comunicazione che ormai non mi preoccupa (più o meno mi faccio capire e capisco), ma perché per una persona riservata come me (come lo sono anche in Italia), non è semplice inserirsi nel tessuto sociale, anche perché non mi va di farlo in modo invadente.
E quindi anche a scuola saluto tutti ma non mi aggrego molto facilmente: penso che ogni cosa abbia bisogno del suo tempo.
In fondo quello che posso fare qui, è vivere secondo un tempo più umano, senza fretta (almeno per i primi tempi), cercando di avere più tempo per pensare e per fare altre cose.

Un modo per ricaricarsi, dopo un anno passato a correre dietro alle cose, a cercare di tenere saldi i rapporti con le persone nonostante le difficoltà: punto e a capo.
Ora si ricomincia: praticamente da zero.
Ogni tanto mi fa paura, ma penso che sarà una cosa buona.

Un saluto a tutti,
Massimiliano.

lunedì 9 agosto 2010

Diario del primo fine settimana

Il primo fine settimana è passato tranquillamente senza troppi problemi.

Oggi è lunedì e domani inizieranno le lezioni del dottorato, dalle 8 del mattino, quindi ho approfittato di questi giorni per dormire e recuperare il fuso orario e la stanchezza accumulata in questi mesi in Italia.
I due corsi che posso seguire come "alunno speciale", sono entrambi il martedì: il primo dalle 8 alle 12 e il secondo dalle 14 alle 18: tour de force.
La cosa positiva è che gli altri giorni ce li ho liberi, per studiare e per fare le mie cose.

Per esempio il 21-22-23 di agosto viaggerò per Joinville dove terrò un seminario sul canto armonico in collaborazione col SESC e la Cia. Experimentus Teatrais: sono quasi 200 km da Florianopolis, ma qui è come dire che vado dietro l'angolo...

Dopo le 11 ore di sonno del venerdì notte, sono carico per il fine settimana, e dopo un sabato pomeriggio passato a casa di Paula e Greice a conoscere la figlia di Paula (Maria Flor è bellissima, e buffissima: sarà sicuramente una clown eccezzionale!) io, Greice e altri amici andiamo a bere una birra e poi ci infiliamo in un piccolo locale a Lagoa dove fanno musica dal vivo.

Il bello di Florianopolis è che ti senti a casa, non sembra neanche di essere straniero.
Prima di tutto perché ci sono tantissimi studenti stranieri che fanno scambi univeristari, e poi perché puoi trovare tutte le gradazioni di pelle, dal bianco al nero, e quindi tu sei solo uno fra tanti, nel bene e nel male.
E rispetto al nord c'è anche meno criminalità e violenza, quindi puoi girare tranquillo la notte senza rischiare nulla.

Insomma, sabato ci siamo dati alle danze, mentre domenica sono andato a vedere uno spettacolo e mezzo, nel senso che uno l'ho visto intero (alle 15), mentre l'altro l'ho visto solo per metà perché erano uno da una parte e l'altro dall'altra della città.

Il primo spettacolo, "O menino do dedo verde", è uno spettacolo della Cia. Experimentus (la compagnia con cui collaborerò), ed è uno spettacolo tratto dal romanzo omonimo di Maurice Druon.
La storia parla di questo bambino "diverso" che ha un dono: il pollice verde.
Con i fiori riesce a sconfiggere la guerra e l'infelicità.
Quando si accorge, però, che non può fare nulla per evitare la morte agli umani, costruisce una scala di fiori e piante che arriva fino alle nuvole e poi vola in cielo: in realtà era un angelo.
La storia ricorda un po' quella de "Il piccolo principe", altra storia per ragazzi che però continua ad emozionare anche in età adulta.

Il secondo spettacolo era invece uno spettacolo di teatro/circo di strada con Greice e la sua nuova collega Lia, con la regia di Debora (che fa parte della Traço cia. de Teatro, il gruppo dove c'è anche Paula).
Purtroppo ho visto solo gli ultimi minuti, perché sono arrivato lungo dal primo spettacolo, ma a fine mese potrò rivederlo e magari ve lo racconto...

Dopo avere bevuto un caffè con Barbara e Roberto (la coppia che è venuta in Italia due anni fa, e che ospitammo prima io e poi Erika) e altri amici, stavo tornando a casa quando ho conosciuto un Italiano, Daniele, che da 15 anni viaggia il mondo: Spagna, Cuba, Brasile...
Mi ha riconosciuto quasi al volo (nel senso che i padroni di casa dove abito, visto che è mio vicino di casa, gli avevano detto che c'era un altro italiano), dicendo: "sei italiano?".
Ci siamo andati a prendere una cosa al bar, abbiamo fatto un po' di chiacchere e poi ce ne siamo tornati a casa.

Come ogni domenica sera che si rispetti, anche a casa, mi sono guardato un film sul computer, e poi me ne sono andato a domire.
Per cena stavolta mi sono spinto un po' oltre, e ho fatto un piatto unico con riso, carne, zucchine, carote e cipolla: non era male, ma devo ancora lavorare sulle quantità, visto che me ne è rimasto anche per il giorno seguente.

Oggi è lunedì, e ne approfitterò per andare a fare un po' di giri di assestamento organizzativo: tessera dell'autobus, capire se riesco a prendermi una bicicletta (anche se qua è un po' difficile girare in bici visti i saliscendi delle strade), e cambiare un po' di soldi, visto che i primi 500 reais se ne sono andati solo per l'affitto...
Devo dire che i prezzi si sono alzati rispetto agli anni passati, e oltretutto l'euro ha perso valore: da 3,1 del 2004 è passato a 2,2!

Ora mi metto un po' a studiare il programma del dottorato, e poi uscirò a fare i miei giri.
Speriamo che il sole rimanga altro nel cielo...

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nelle prossime puntate:
- primo giorno di dottorato
- flash back 2: visto
- varie ed eventuali...ah no, non è l'ordine del giorno delle riunioni di T.I.L.T.!