mercoledì 3 agosto 2011

Diario di viaggio: Roy Hart Theatre - ritorno

Una specie di sospensione, un limbo, una situazione sospesa molto strana: ecco quello che ho provato e che, parlando, provavano anche gli altri miei compagni...

Il lavoro a Malerargues è stato intenso e profondo, e ci ha lasciato un ricordo indelebile dentro: qualcosa che non può essere fermato con una fotografia o con un video, e forse neanche con delle parole scritte su un taccuino o su un blog.

Quello che abbiamo vissuto è stato qualcosa di molto intenso e molto illuminante, almeno per quel che mi riguarda: apprendere dai maestri dei propri maestri, andare alla fonte, vedere dove tutto è partito (almeno per quel che riguarda il mio percorso).

Anche l'ultima cena era in una situazione di sospensione: come sempre abbiamo cucinato insieme per condividere il cibo, e poi le ultime chiacchere prima di andare a dormire l'ultima notte nello chateau.

Kaya è venuta a salutarci, a scambiare le ultime parole prima della partenza, poi di nuovo parole e racconti fra di noi, e a letto.

Il mattino, presto, fresco, ultima colazione, ultimi saluti a chi va e a chi resta e poi ritorno.

PS: Pascale un giorno ci ha detto "non registrate le cose che facciamo, quello che deve rimanere, rimarrà nel vostro copro e nella vostra memoria", e così sarà.

domenica 31 luglio 2011

Diario di viaggio: Roy Hart Theatre - giorno 6

Oggi è stato l'ultimo giorno di stage, ed è anche l'ultimo giorno di convivenza: domani partirò da Malerargues presto, per prendere un treno da Nimes che mi riporterà a casa, anche se qui mi sono veramente sentito a casa...

Sembra una di quelle frasi fatte che si dicono quando finisce una vacanza, e che quando facevo l'animatore turistico, tanto tempo fa, si dimenticava il giorno seguente; ma qui è vera, ci mancherà questa atmosfera, questo gruppo, questo luogo, anche se nel mio profondo so che resterà tutto dentro di me, nel mio bagaglio che mi porto dietro ogni giorno, ogni anno, e che è sempre più pieno ma sempre più leggero.

Stamattina abbiamo iniziato il riscaldamento con Pascale Ben: dopo esserci "accarezzati" per riscaldarci, passando da una gamba all'altra spostando il peso prima a destra e poi a sinistra, ci siamo sdraiati e abbiamo riscaldato il corpo e la voce molto dolcemente, immaginando di muovere solo alcune parti del corpo, specialmente le giunture: dita dei piedi, dita delle mani, caviglie, polsi, ginocchia, gomiti, giunture del femore, spalle, fino a muovere tutto il corpo e alzarsi in piedi dolcemente.

La seconda parte della mattinata abbiamo lavorato sempre con Pascale, mentre l'altro gruppo ha continuato con Kaya.
Con Pascale abbiamo lavorato sull'improvvisazione di un racconto, dal quale sono poi scaturiti alcuni suoni su cui ci siamo scaldati e abbiamo vocalizzato, poi è stato il momento del lavoro individuale di Yedda, sempre cercando di espandere la voce dal grave all'acuto.

Piccola parentesi: Yedda è una insegnante dell'Università di San Paolo, in Brasile, ma l'ho conosciuta a Florianopolis per caso a novembre/dicembre del 2010 perché faceva parte della commissione che esaminava i nuovi insegnanti di vocalità dell'UDESC: io mi ero prestato come cavia insieme ad altri studenti, e in quella occasione ho conosciuto Yedda, e ora la ritrovo qui...piccolo il mondo!

Anche ieri sera la cena è stata meravigliosa, e tutti insieme abbiamo cucinato e mangiato in giardino con gli insegnanti dei vari corsi, il tutto accompagnato come sempre da buon vino e tante chiacchere in tutte le lingue...

Oggi faremo l'ultima cena, e poi a casa.
Alcuni stanno già partendo, altri partiranno più tardi, altri come me partiranno domani mattina e altri invece rimarranno ancora, per una settimana o più: i corsi dureranno fino a settembre, poi Kaya si sposterà a Parigi, San Paolo e poi in Italia.
74 anni portati molto bene, e con una leggerezza incredibile.

Forse non sarà l'unico e più straordinario metodo vocale esistente, ma qui si sta bene, e chi vive qui gode di ottima salute e buon umore: forse qualche cosa di buono c'è!

sabato 30 luglio 2011

Diario di viaggio: Roy Hart Theatre - giorno 5

Oggi è sabato, e ormai siamo arrivati agli sgoccioli di questa magnifica esperienza.

L'energia che mettono Kaya e Pascale nel loro lavoro è incredibile, anche dopo il seminario, restano con noi a mangiare, parlare della loro esperienza, condividere: la generosità è grande.

Stamattina ci siamo riscaldati con Pascale, con esercizi sempre legati al corpo: la voce, il respiro e il corpo non sono mai separati.
Abbiamo fatto anche una serie di massaggi a coppia, per aiutare la voce ad appoggiarsi alla struttura del corpo: tutte cose che avevo già incontrato con Germana, e che ritrovo con piacere anche qui.

Devo dire che è difficile scrivere del lavoro che facciamo, e sinceramente mi sembra anche inutile: se non lo si fa dal vivo, non lo si può capire.
Ieri abbiamo visitato anche gli archivi del Roy Hart Theatre, e abbiamo sentito alcune registrazioni veramente interessanti.
Ma la cosa incredibile è che tutto questo era ricercato negli anni '60 e '70: erano incredibilmente avanti, rispetto all'epoca, e infatti a volte non erano compresi.

Oggi abbiamo visitato le tombe di Roy Hart e degli altri membri del gruppo che sono stati seppelliti qui: insieme fino alla fine...

Io, Yeda e Maria Vittoria (mie compagne di corso) abbiamo discusso a lungo rispetto al fatto che c'è poca ricerca a livello vocale (su questo tipo di lavoro ovviamente), e che spesso ci si improvvisa senza dare riferimenti a maestri e a gruppi: fortunatamente ho incontrato Germana Giannini, che oltre a guidarmi in questo universo sonoro, mi ha sempre indicato i suoi maestri, così che posso incontrarli direttamente dal vivo!

Spesso non si sa chi è Roy Hart, e il suo maestro Alfred Wolfsohn: il loro lavoro deve essere conosciuto, è troppo importante per chi lavora con la voce!

Ma eccoci qui, in attesa della cena, che questa sera sarà organizzata dagli svizzeri e dai francesi: oggi l'Italia riposa, e si limita a mangiare!

Roy Hart Theatre - giorno 4

Devo dire che è difficile scrivere di cose che si provano direttamente sul proprio corpo e sulla propria voce: gli stimoli ai quali siamo sottoposti in questo luogo di ricerca sono sempre tantissimi, sia durante lo stage che durante la convivenza all'interno dello chateau dove siamo ospitati.

Il 4° giorno di stage abbiamo lavorato con Pascale Ben dopo il consueto riscaldamento con Kaya Anderson: questa volta è stato molto dolce, con "rotolamenti" sul proprio corpo e sulle propria ossa per riscaldare lo strumento-voce.

Con Pascale abbiamo cominciato subito con alcuni esercizi di riscaldamento vocale sia verso il grave che verso l'acuto, e poi ha lavorato individualmente prima con una mia compagna, e poi con me: è stato meraviglioso, un viaggio all'interno di un universo di suoni che non conoscevo a fondo, anche se sono usciti da me...

Pascale ha un ascolto incredibile, e riesce a guidarti dove vuole, attraverso modalità dolci e senza costrizioni: attraverso l'immaginario, ti conduce in un mondo di suoni dove il nostro corpo diventa un tramite, un produttore di suoni incredibili.
Poi ci siamo cimentati con un canto russo (o almeno pareva dalle parole!).

E ovviamente la convivenza continua anche dopo lo stage della mattina, e possiamo parlare fra di noi e con le altre persone che stanno seguendo gli altri stage all'interno dello Chateau di Malerargues.

La cena è stata più tranquilla, e abbiamo semplicemente fatto una pasta saltata in padella, e ceci con cipolle e aglio sempre saltati in padella, oltre la frittata di spaghetti con gli avanzi del giorno prima...ah si, ovviamente vino, quello non manca mai!

Siamo stati anche a fare una gita su un trenino a vapore: molto bello, anche se in galleria ci siamo respirati tutto lo smog possibile e immaginabile che usciva dalla locomotiva...

Ormai siamo arrivati in fondo, ma di certo rimarrà tutto ben impresso nella memoria, o almeno quello che serve!

giovedì 28 luglio 2011

Roy Hart Theatre - giorno 3

Ok, è un dato di fatto: gli italiani all'estero, quando si ritrovano in piccoli gruppi, prendono possesso della cucina (ma questo non pare dispiacere agli altri...)!

Anche ieri abbiamo fatto cena comune con tutti i corsisti e chi si è voluto aggiungere: noi siamo in 12 che stiamo facendo il seminario "The Human Voice" con Kaya Anderson, poi ci sono i compagni di stanza, e i vicini di cucina...insomma, ormai siamo una comunità integrata di italiani, francesi, tedeschi, olandesi, americani, israeliani, svizzeri, spagnoli...ecc. ecc. ecc.

Oltre a questo, che riesce comunque a contribuire positivamente al periodo di permanenza al Roy Hart Theatre, il seminario è sempre più interessante, un po' perché come ho già detto ritrovo alcune cose imparate da Germana Giannini, un po' perché ho la possibilità di lavorare con dei "pezzi di storia" e un po' anche perché l'atmosfera che si respira è veramente magica.

Qui si incontrano ricercatori vocali, insegnanti di università da tutto il mondo, ma anche persone interessate e appassionate alla musica e al canto: ma nessuno si dà delle arie, e ognuno lavora con gli altri come se fossero tutti sullo stesso piano; anche i maestri hanno una disponibilità e una umanità fuori dall'ordinario.

Stamattina abbiamo scaldato il corpo per un'ora e mezza, solo con la respirazione, con piccoli movimenti delle braccia e del bacino, ponendo l'attenzione sulla percezione del proprio corpo dall'interno: la cosa più importante del lavoro, è proprio quella di non dimenticarsi mai del proprio corpo, nella sua totalità.

Dopo il riscaldamento e la pausa, abbiamo esplorato le possibilità del grave (tonalità e qualità vocale), alternandolo alla leggerezza: oggi il lavoro individuale è toccato a me, prima da solo, e poi in coppia con Gionata, un ragazzo di Pisa appassionato di musica e vocalità che in realtà fa il ricercatore universitario come agronomo...è stato molto interessante e stimolante il lavoro con lui, perché senza pensare ci siamo spinti a dei livelli che mentalmente sono difficili da raggiungere: toni gravi seguiti da toni alti, salendo e scendendo dalla scala, con la voce piena, di almeno due ottave.

Cantare con il corpo: tutto è più semplice se non si passa per il cervello, o almeno se non lo si riconosce come unico e ultimo dispensatore di intelligenza.

I prossimi giorni visiteremo anche gli archivi del Roy Hart, ma stasera ci aspetta un'altra cena a base di pasta al pesto e torta di albicocche: con l'arte, a volte, non si mangia, ma gli artisti qui, di certo non muoiono di fame!

mercoledì 27 luglio 2011

Roy Hart Theatre - giorno 2

Secondo giorno a Malerargues, e sempre più entusiasta!

Il gruppo si è già affiatato, soprattutto dopo la cena in cui noi italiani abbiamo preso possesso della cucina presentando il seguente menu:
-antipasto di formaggi e salumi;
- spaghetti alla matriciana;
- patate al forno;
- litri di vino rosso...

Si va comunque a letto presto, anche perché la mattina si comincia a lavorare alle 9, e io di solito mi alzo prima di tutti per farmi una doccia e la barba, prepararmi la colazione con calma e poi, se rimane tempo, controllare la posta e i messaggi (visto che qui il telefono prende solo in pochi e precisissimi punti...).

Questa mattina il seminario è cominciato con il solito riscaldamento del corpo (reni, scapole, e poi giunture e ossa senza dimenticare nessuna parte del corpo), per poi passare a una sessione di massaggi a coppia presi direttamente dal Giappone:
- allungamento della schiena posteriore bassa spingendo le ginocchia del compagno a terra;
- torsione del busto spingendo contemporaneamente ginocchio e coccige con le gambe da un lato;
- torsione del busto spingendo contemporaneamente ginocchio e spalla;
- torsione del busto spingendo contemporaneamente ginocchio e testa dal lato opposto.
Ovviamente prima da un lato e poi dall'altro.

Prima di questo abbiamo fatto un riscaldamento sempre sfregando le mani sul corpo del compagno, usando il peso del nostro corpo per fare aderire il suo corpo a terra, steso sul materassino.

Dopo la pausa abbiamo ripreso il riscaldamento a pianoforte, e poi il lavoro individuale.

Nel pomeriggio piccola parentesi turistica di due ore per visitare il giardino botanico di Lasalle, e poi siamo andati a cantare nella corale del centro diretta da Kaya Anderson: è stato molto bello, e ci siamo divertiti tantissimo a cantare un coro a quattro voci di origine Slava.

Per oggi è tutto, ora ci aspetta un'altra cena di gruppo, e vediamo come andrà a finire la serata...

martedì 26 luglio 2011

Roy Hart Theatre - giorno 1

Non si tratta di Brasile ma penso abbia un senso e un collegamento, e quindi eccomi qui a scrivere della mia esperienza al Roy Hart Theatre, Malerargues - Francia.

Innanzitutto perché da qui è passata anche la mia prima maestra di vocalità, Germana Giannini, e quindi è come andare alla fonte di quello che ho potuto imparare da lei.

Poi perché a volte le cose ritornano, e questa è una di quelle, tanto che mentre parlavo con Stefano Randisi del fatto che sarei venuto a fare un seminario con Kaya Anderson, lui mi ha detto che la aveva portata a Imola già nel 1996...peccato che io quei tempi pensassi ad altro!

Ma eccomi qui, in Francia, a Malerargues, dopo un viaggio durato 12 ore, fra treni e noleggiatori di macchine poco simpatici, ma carico e felice dopo il primo giorno di seminario "The Human Voice" con Kaya Anderson e Pascale Ben!

Arrivato ieri nella loro sede, un agglomerato di case all'interno di una riserva naturale a pochi chilometri da Lasalle, l'amosfera è stata subito particolare: italiani, francesi, tedeschi, americani, danesi e tanti altri da altrettanti paesi, riuniti sotto l'unica bandiera della ricerca vocale!

In questo momento ci sono più di 40 persone ospitate nel loro centro artistico, e sono in corso tre seminari uno diverso dall'altro.
L'atmosfera che si respira ricorda un po' le comuni degli anni '60, con la sola differenza che è tutto più moderno, compreso il wi-fi e la comunicazione multimediale che usano anche qui.

Il seminario è cominciato con un riscaldamento fisico legato alla respirazione: si cerca di non dividere il lavoro corporeo a quello vocale, l'uno influenza l'altro.
Riscaldamento di tutte le ossa e le articolazioni, e dei punti vitali:
- reni;
- cuore;
- polsi, caviglie;
- cervicale e colonna vertebrale.
Insomma, riscaldamento di tutto il corpo per cantare con tutto il corpo.

La lingua di lavoro è il francese, ogni tanto tradotto in italiano visto che su 12 iscritti 4 sono italiani (tra cui anche me): il francese e l'inglese li capisco ancora bene, ma mi esprimo come un bambino di 6 anni (o forse peggio...).

Dopo la pausa, lavoro individuale: riscaldamento accompagnati da pianoforte e poi improvvisazione vocale legata al corpo.

Parola d'ordine: divertirsi.

Poi pranzo nella cucina messa disposizione degli ospiti: ognuno si cucina per sé, oppure si organizza con qualcun altro degli ospiti.

Pomeriggio libero, con pioggia, e allora ne approfitto per scrivere: per potere ricordare e trasmettere anche a parole quello che sto vivendo sulla pelle (e nelle orecchie).

Per chi è interessato, ecco dove sono:

mercoledì 30 marzo 2011

In partenza...

La dimostrazione di lavoro è andata molto bene: i partecipanti hanno fatto un buon lavoro, e tenendo conto che abbiamo lavorato solo per 40 ore, i risultati sono stati ottimi.

Il fatto di avere scelto poi un tema come quello di Anita Garibaldi, non è una scelta subito facile, visto che la maschera punta più sul ritmo e sulla semplicità rispetto ai contenuti e alla narrazione.

Ma le sfide sono fatte per essere raccolte, e noi vogliamo cercare di raccontare la storia di Anita attraverso le maschere della commedia dell'arte, perché pensiamo sia interessante aprire una finestra ancora non aperta su questa eroina: quello che il popolo pensa e si ricorda di lei, quello che forse pensava lei, Anita, visto che tutti i documenti (storici e non) non sono mai scritti dal suo punto di vista.

Ovviamente questa era una dimostrazione di lavoro, con scene nate da improvvisazioni montate per potere dare un'idea di fluidità e ritmo: il lavoro che ci aspetta per lo spettacolo che debutterà a giugno in Italia sarà molto più lungo e complicato.

Voce, maschera e video: io, Marta e Margherita dovremo cercare di contaminarci il più possibile per riuscire a creare uno spettacolo dove questi tre elementi si mescolano in modo organico e artistico.

Non sarà facile, ma i primi passi di questo percorso di ricerca sono stati fatti, a maggio sarà la volta del laboratorio T.I.L.T. che stiamo facendo da gennaio, e poi a giugno concluderemo con il nostro spettacolo.

E poi si vedrà...
Italia?
Brasile?
...continua...

martedì 29 marzo 2011

Espetáculo ANITA RITORNA será exibido em 29 de março, às 12h00

ANITA RITORNA! é o resultado da oficina de Commedia dell’Arte ministrada pelos integrantes do grupo Italiano TILT, Massimiliano Buldrini, Marta Dalla Via e Margherita Ferri, aos professores e alunos de Artes Cênicas do CEART/UDESC. Durante a oficina, foram intensivamente trabalhados os princípios vocais e corporais da antiga técnica da Commedia dell´Arte. Pequenas esquetes ou Lazzi (em italiano) constituem a narrativa de ANITA RITORNA - o resultado desta oficina que será apresentado nesta terça-feira, 29 de março, às 12h00, no Espaço I do CEART.

Sinopse do Espetáculo:

Duas meninas relembram por meio de pequenos contos a história de Anita Garibaldi. Heroína ou traidora? Anita nasceu em 1821 na cidade de Laguna e aos dezoito anos conheceu o revolucionário italiano Giuseppe Garibaldi. Após deixar o primeiro marido Anita junta-se a Garibaldi com quem lidera a Revolta Farropilha, anos depois já na Europa o casal torna-se o símbolo da luta pela unificação da Itália.


SERVIÇO
Espetáculo ANITA RITORNA

DIA: 29 DE MARÇO (TERÇA-FEIRA)

Horário: 12 horas

Local: Espaço 1, Centro de Artes

REALIZAÇÃO: DEPARTAMENTO DE ARTES CENICAS -- CENTRO DE ARTES -- UDESC
Apoio: COMUNE DI IMOLA, DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO DELL´UNIVERSITA´ DI BOLOGNA, ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONE EMILIA ROMAGNA, FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI IMOLA.

Entrada Franca/Aberto ao público

sabato 26 marzo 2011

Spettacolo finale

Martedì 29 alle ore 12 nello Spazio 1 del Centro delle Arti, faremo il saggio finale del laboratorio fatto presso l'Università di Santa Catarina in Brasile.

A breve info e foto più dettagliate!


giovedì 24 marzo 2011

Inizio montaggio performance

Ed eccoci arrivati agli ultimi giorni qui in Brasile: 40 ore di seminario non sono tantissime, ma i ragazzi stanno lavorando molto bene.

Oggi abbiamo cominciato a montare lo spettacolo che faremo martedì negli spazi del Centro delle Arti dell'Università dello Stato di Santa Catarina: c'è molta attesa, sia da parte dei partecipanti del workshop, che da parte degli studenti e professori che non sono riusciti a fare il lavoro con noi.

Sono tutti molto curiosi, e ci riempiono di domande, qualcuno vuole venire in Italia a fare un periodo di ricerca con noi: siamo molto lusingati e felici che il nostro lavoro stia piacendo così tanto!

Oggi abbiamo cominciato a farli lavorare su improvvisazioni legate alla storia di Anita Garibaldi con le maschere: gli unici due attori che saranno senza maschera, saranno proprio quelli che fanno Anita e Garibaldi (come nella tradizione della Commedia per quel che riguarda gli Innamorati, personaggi senza mashera).

La nostra idea base, che è quella del progetto su Anita anche in Italia, è di fare raccontare la storia di Anita dal popolo, che per noi sono le maschere: arelcchino, zanni, pantalone, capitano, dottore, brighella, pulcinella, ecc.

Il lavoro vocale si mischierà a quello della maschera per ottenere un insieme organico tra voce e maschera: questa è la ricerca che stiamo sviluppando in questi mesi io e Marta.
E il lavoro di Margherita si infilerà nel nostro: questa triade sta lavorando molto bene!

L'unica nota dolente di questa esperienza: la burocrazia!
Abbiamo perso parecchi giorni per richiedere tutti i documenti per farci pagare il lavoro, visto che l'UDESC fa tutto a regola d'arte!

Até logo,
Max.

martedì 22 marzo 2011

Seconda settimana di lavoro

Stiamo ancora nella fase di laboratorio dove ognuno può ancora sperimentare il lavoro di voce e di maschera nella commedia dell'arte.

Il gruppo è eterogeneo: ci sono diciottenni iscritti al primo anno di università, studenti degli anni successivi compreso master e dottorato, e professori dell'università, ma la cosa più bella è che danno il 100% e sono tutti sullo stesso piano.

Un po' perché la commedia dell'arte è democratica: tutti i personaggi hanno il proprio momento di gloria; un po' perché hanno così tanta voglia di imparare che ci mettono il massimo sempre.

Oggi tutti avevano male ai polpacci (!), perché lunedì abbiamo fatto un lavoro molto fisico, mentre oggi abbiamo lavorato più sull'ascolto: canzoni e lavori di gruppo.

Le maschere, che abbiamo fatto fare dal mascheraio Andrea Cavarra, stanno prendendo ogni giorno più vita, e funzionano sempre di più: è affascinante vedere come una cosa nata più di 500 anni fa, abbia ancora una vita incredibile ai nostri tempi.

Fra poco dovremo cominciare a montare la piccola performance che chiuderà il nostro lavoro sul tema di Anita Garibaldi: ogni giorno scopriamo qualcosa in più di questa eroina dei due mondi, che oltre a essere stata la compagna di Giuseppe Garibaldi, fu anche un simbolo di libertà e di emancipazione femminile.

Anita madre e Anita guerriera: tra il romanzo e la storia!

lunedì 21 marzo 2011

Pioggia e lavoro...

Dopo un fine settimana a Laguna dove abbiamo raccolto testimonianze su Anita Garibaldi, è iniziata una settimana di pioggia e lavoro.

Tutte le mattine ci alziamo molto presto per essere all'Università alle 8 e iniziare alle 8.30.
Devo dire che sono tutti molto puntuali, anche si il giorno prima c'è stata una festa!

Abbiamo più di 20 iscritti selezionati (se ne erano iscritti più di 40!), e sono tutti entusiasti del lavoro che stiamo facendo: Voce e Maschera nella Commedia dell'Arte.

La mia ricerca vocale si incastra benissimo con il lavoro di Marta di Commedia, e l'apporto di Margherita è preziosissimo perché ci riporta sulla strada di Anita, per un lavoro che vuole unire storico e artistico, cercando di creare uno spettacolo che debutterà poi a giugno a Imola.

Qui faremo una piccola performance finale, dopo le 40 ore di laboratorio fatto tutte le mattine con gli iscritti: studenti, professori e esterni.

C'è un grande rispetto per il nostro lavoro, e per questo tipo di teatro prettamente italiano, che riesce a far uscire l'Italia vincitrice, in questo momento storico/politico in cui non godiamo di massima salute...

L'Italia rinasce nell'arte, nella commedia dell'arte: è buffo, ma a volte il sorriso è l'arma vincente per vincere le guerre, e per lo meno per guardare il mondo con occhi diversi.

Charlie Chaplin l'avevo detto chiaramente ne "Il Grande Dittatore", e noi, nel nostro piccolo, stiamo cercando di dirlo con la Commedia dell'Arte, e con una figura storica come quella di Anita Garibaldi, che fin da giovanissima, ha combattuto per la sua felicità.

Per ora è tutto, fra poco passa l'autista dell'Università a prenderci e si comincia!

Un saluto a tutti,
Max.

venerdì 18 marzo 2011

Italia in Brasile

Mercoledì 16 marzo: si comincia il lavoro di "Voce e Maschera nella Commedia dell'Arte".

Grande attesa presso il Centro delle Arti dell'Università dello Stato di Santa Catarina (UDESC), dopo pochi giorni le iscrizioni chiudono con 40 iscritti: studenti della laurea, studenti del master e del dottorato, professori e cittadini.

Le lezioni sono tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30, e mercoledì 16 marzo alle 19.00 si è svolta anche una conferenza sulle tematiche affrontate all'interno del workshop, in cui studenti e professori hanno partecipato attenti e curiosi.

C'è un grande interesse per la Commedia dell'Arte, e le tecniche del canto armonico e della vocalità legate alla maschera e al movimento organico del corpo, anche perché è molto raro trovare insegnanti che ricercano in questo campo specifico, essendo quasi sempre separati: voce e maschera.

Massimiliano Buldrini, Marta Dalla Via e Margherita Ferri, saranno in Brasile dal 15 al 30 marzo per questa ulteriore tappa legata al progetto "Anita Ritorna!" che porterà alla produzione di uno spettacolo teatrale e un documentario legati alla figura di Anita Garibaldi, nata a Laguna in Brasile e morta a Mandriole di Ravenna in Italia: le due opere verranno presentate in anteprima al Teatro dell'Osservanza di Imola nel mese di giugno, in occasione del 150° dell'Unità d'Italia.

Il fine settimana del 19 e 20 marzo, i tre artisti saranno a Laguna in Brasile, per raccogliere testimonianze e visitare i luoghi di Anita.

martedì 15 marzo 2011

A volte ritornano!

Ed eccomi di nuovo in Brasile per una nuova avventura, stavolta lavorativa!

Dopo avere passato 5 mesi a studiare presso l'università di Santa Catarina e avere preso contatti, questa volta sono tornato insieme a due collaboratrici per lavorare.

Terremo un corso di "Voce e Maschera nella Commedia dell'Arte" presso il Centro delle Arti dell'Università di Santa Catarina in Brasile!

Saremo io, Marta Dalla Via (attrice) e Margherita Ferri (film maker): domani cominciano questa nuova avventura, e ci godiamo le ultime ore di calma piatta, prima di giornate di fuoco che ci vedranno impegnati ogni giorno dalle 8 alle 12.30 e ci porteranno a spasso per lo Stato di Santa Catarina sulle tracce di Anita Garibaldi!

Se qualcuno fosse interessato, può andare a sbirciare sul nostro sito, troverà tutte le info in tempo reale!

Até logo,
Max.