lunedì 15 novembre 2010

Lunedì festivo...

Di nuovo lunedì, passata la boa dei 100 giorni in Brasile, e poco più di un mese al mio ritorno in Italia...

Sto vedendo molti spettacoli, sto leggendo molti libri, sto conoscendo molte persone, sto pensando molto a quello che vorrei fare, a anche a quello che dovrei fare per "assicurarmi un futuro" con questo lavoro...

Viene da sorridere, anche perché è sempre più difficile, soprattutto in Italia ma anche qui in Brasile, sopravvivere facendo teatro: perché non è solo un sacrificio economico, ma anche sociale, perché il teatro ti porta via tanto tempo, molto di più di un semplice lavoro che si racchiude entro le 8 ore lavorative (e relativi spostamenti casa-lavoro, naturalmente...).

Qui è possibile entrando dentro l'Università: con la laurea puoi già entrare e fare concorso per insegnare nel corso di "licenzitura base" di laurea, e se fai il master (mestrado) e il dottorato (doutorado) puoi entrare con qualifiche maggiori, ed insegnare anche al master e dottorato.
E la cosa bella, è che lo fai attraverso prove scritte e orali corrette da tutto il corpo docenti: ovviamente ci possono essere favoritismi e favori anche qui, ma certamente meno che in Italia.

Per questo mi piacerebbe fare un periodo di studi più lungo qui in Brasile: ora sono iscritto come alunno speciale, ma mi piacerebbe fare come alunno effettivo magari il master.
Il dottorato è più complicato, anche perché non essendoci convenzioni tra l'Università di Santa Catarina e quella di Bologna, la mia laurea non è riconosciuta, e quindi dovrei fare l'esame per il master invece che per il dottorato, ma penso sia meglio così, visto che ritengo il mio lavoro di laurea non sufficiente per passare direttamente al dottorato...

Detto questo, quello che di buono c'è qui, è che si respira ossigeno: si investe molto sulla cultura e sull'istruzione, e gli eventi di teatro (ce ne sono ogni settimana) sono sempre pieni, o comunque hanno buona risposta.
Inoltre sono quasi tutto gratuiti, o almeno la maggior parte, permettendo così a tutti di potere assistere agli spettacoli.
Per gli artisti è molto positivo, perché possono fare più date e migliorare uno spettacolo, che come si sa, comincia a rodare dopo una decina di repliche...

Sabato sono andato a vedere un concerto di Tom Zé: meraviglioso!
Musicista, cantante, performer, compositore, arrangiatore, scrittore, è nato a Bahia nel 1936 (!) e fu uno dei maggiori attivisti del movimento musicale denominato "tropicalismo".
La cosa stupenda, a parte il fatto che ha più di 70 anni ma conserva l'energia di un giovane adolescente (anzi, forse di più!), è che il suo concerto è come una performance, uno spettacolo ricco di contenuti e momenti di riflessione, insieme a tanta buona musica e divertimento!
Alterna canzoni di protesta, a canzoni di denuncia (come la prostituzione minorile nel nord Brasile), cambiando di costume e performando con oggetti vari: ha suonato una smerigliatrice che tagliava una lastra di ferro! Un assolo a suon di scintille!

Poi con Samuel e Patricia, siamo andati a concludere la serata in Lagoa, in uno dei tanti barettini con musica dal vivo che ci sono qui.
Bello quando anche in Italia si poteva suonare in tanti locali, e anche io suonavo nei locali della romagna: speriamo che queste cose risorgano dalle ceneri...

Domenica sono stato a vedere uno spettacolo allestito in un locale tipo bar/discoteca, dove alle 19 c'era lo spettacolo e a seguire il concerto di una banda dal vivo.
Molto più facile, qui, fare spettacoli anche nei locali: molta collaborazione, anche da parte del pubblico!

E oggi, dopo una mattinata in cui devo scrivere articoli di conclusione per il semestre all'Unviersità, mi aspetta al chiusura del Festival di Teatro dell'Oggetto (FITO).
Insomma, gli spettacoli non mancano, e quindi ne approfitto ancora per questo mese che ho a disposizione qui in Brasile.

Sto anche facendo degli scambi con alcuni gruppi all'Università: ho cominciato a fare uno scambio di lavoro con un gruppo di ragazze che sta lavorando sulla memoria, sul femminile, e visto che al T.I.L.T. lavoro spesso con le donne e il femminile, mi trovo assolutamente a mio agio!
Ho già fatto due incontri con loro, ed è stato molto emozionante.

Molti stimoli, molti pensieri, molte finestre aperte su un mondo che è infinito...
E ovviamente alti e bassi: ma la vita non è mai o tutta nera o tutta bianca, ma un infinito susseguirsi di colori.

Concludo con una citazione di Tom Zé che ritengo stupenda:

"Na vida quem perdeu o telhado em troca recebe as estrelas"
(nella vita chi ha perso il tetto in cambio riceve le stelle)

Nessun commento:

Posta un commento