martedì 21 dicembre 2010

Eles não querem que eu vá embora...

Ormai ci siamo, il momento del ritorno si avvicina, ma il tempo in Europa pare che non voglia farmi tornare!
Aereoporti bloccati per neve, ritardi, cancellazioni...spero di non passare il natale in un terminal come Tom Hanks...

Il fine settimana scorso è stato molto ballerino a livello di tempo: verso sera pioveva sempre, ma sono riuscito a fare qualche ora di spiaggia, a parte oggi che piove da stamattina...

Domenica sono andato a vedere il terreno che ha comprato Ju: è vicino alle fonti di acqua minerale di Santa Catarina, una specie di paradiso in cui l'uomo ancora non ha messo piede, all'interno di un parco protetto.

Ha due terreni: uno sul quale farà la sua casa (ha già costruito le fondamenta), farà tutto lui e qualche aiutante, con mattoni, pietre e legno.
L'altro terreno è più selvaggio, e dopo un'ora di cammino siamo arrivati ad una cascata che si getta in una piscina naturale dove l'acqua, grazie alle pietre che ci sono intorno, ha il colore dell'oro (ho fatto qualche foto e potete farvi un'idea).

La cosa più fantastica è che nessuno ci arriva, sia perché è una proprietà privata sia perché si deve camminare in sentieri scomodi e intricati per un bel po' prima di arrivare a quel giardino meraviglioso che potrebbe ricordare l'eden, se non fosse per le zanzare e i tafani che mi hanno crivellato di punture!

La sera ci siamo fermati nel paese più vicino a prendere una birra (anzi quattro...), in un bar gestito da personaggi interessanti e strani che fanno anche escursioni di rafting lungo il fiume.
Nel locale, oltre a noi, c'erano americani, spagnoli, brasiliani, e ognuno parlava la sua lingua, ma ci si capiva: poche persone nel locale, una dozzina, ma la tranquillità è preziosa a volte...

Ieri sera sono stato a cena da Glaucia e Jeferson, una coppia di amici che ho ospitato anni fa in Italia, conosciuti nel 2004 quando sono venuto qui per la prima volta: sono fantastici, lavorano in teatro e lui è un musicista molto bravo.

Stasera mi aspetta la cena con Ju, Melissa, Samuel e Patricia; ieri ho preso anche un caffè con Greice, Egon e Debora (del gruppo Traço di clown).

Ormai è giunto il momento dei saluti: sono stati 5 mesi intensi, interessanti, ma anche difficili.
I primi giorni pensavo che non sarei mai riuscito ad arrivare in fondo: da solo, cercando di capire tutto quello che dovevo fare all'Università, nella vita...
Ma alla fine sono arrivato in fondo, e i 5 mesi sono passati come il vento.

Come molte altre cose che mi sono successe nella vita, si è risolta anche questa, e mi lascerà un segno, indelebile, nel corpo e nell'anima.

Grazie.

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