domenica 8 agosto 2010

Flash back 1: dottorato

Quando ho deciso di andare a fare un periodo di studio/aggiornamento/lavoro in Brasile, non avrei mai immaginato la trafila burocratica alla quale sarei andato incontro per potere avere un visto: è la prima volta che mi capitava...

Tutto è cominciato dalla decisione di andare via per un po' dall'Italia per ricaricarmi e aggiornarmi: il nostro è un lavoro nel quale se non ci si aggiorna si rischia di ricadere nei soliti schemi lavorativi, e allora anche un lavoro artistico si trasforma in una routine noiosissima.

Visto che sono riuscito dopo anni di finanziamenti a fondo perduto a laurearmi alla Facoltà di Lettere e Filosofia, e in specifico al DAMS (Dottore in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo), non contento ho deciso di continuare, o meglio di approfondire, i miei studi in Brasile, presso l'Università dello Stato di Santa Catarina, dove con il T.I.L.T. è già dal 2004 che stiamo collaborando con Milton De Andrade, coreografo e regista con cui abbiamo cominciato a lavorare nel 1998 a Imola grazie a Giuliana che ce lo ha fatto conoscere, e che ora è il direttore del dipartimento di teatro del CEART (Centro de Artes).

Tornando a noi, o meglio a me, dal momento che da un paio di anni hanno avviato un dottorato presso questa università, ho deciso di informarmi e capire bene se potevo partecipare.
Quale gioia e sorpresa quando mi hanno detto che la laurea dell'Università di Bologna non è riconosciuta perché non ci sono le convenzioni (presenti invece con l'Università di Firenze)...alla fine è sempre questione di burocratica!
Per fortuna potevo comunque accedere come "Alunno Speciale" (che detto così fa un po' strano), ma qui mi dicono che è normale, perché anche i brasiliani fanno fatica a prenderli al dottorato (un po' come in Italia...).

Felice di avere trovato una soluzione, mi informo su cosa devo avere per accedere al corso, e sembra tutto molto semplice, fino a quando non si arriva alla questione "Visto"...

Il Visto, no, non l'avevo considerato.
Gli italiani come turisti possono stare in Brasile fino a 6 mesi, e quindi non pensavo mi servisse, visto che io sto 5 mesi, ma per avere la certificazione di frequenza al dottorato come alunno speciale, ho bisogno del visto, e in specifico del VISTO PER STUDENTI.

Contatto subito il Consolato del Brasile, e scopro che ce ne sono due: uno a Roma e uno a Milano.
Io devo andare a Milano, visto che l'Emilia Romagna rientra in quello come giurisdizione, e quindi scrivo subito per informarmi su cosa devo presentare.
La lista sembra abbastanza lunga, e soprattutto complicata, ma mai avrei immaginato a cosa sarei andato incontro...

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nelle prossime puntate:
- flash back 2: visto
- diario del primo fine settimana
- comprare uno straccio per il bagno e uno straccio da pulire a terra...acc! mi sbaglio sempre, questa non è la lista della spesa!

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