lunedì 30 agosto 2010

Domenica in famiglia...

Oggi è già lunedì, e sono ormai 25 giorni che sono arrivato in Brasile, e pian piano mi sto ambientando come nuovo cittadino a tempo determinato...

Ieri abbiamo fatto un pranzo a casa di Nega (la ragazza che ha fatto il progetto nel 2004 e nel 2006 con noi, lei insegna danza afro-brasiliana ed è stata a fare un corso anche nel nostro gruppo di afrodanza Uongai, vi ricordate).
Ore è fidanzata con uno svizzero, e hanno costruito casa a Porto de Lagoa: è molto bella, e c'è anche l'orto!

A pranzo c'era anche Adriana con le due figlie minori, una loro amichetta e un ragazzo sardo che è sposato con una ragazza brasiliana, con le loro due figlie.
Insomma sembrava di stare in famiglia, anche perché quando Daniele parlava italiano, aveva l'accento tipicamente sardo che mi ricorda sempre i miei parenti in Sardegna...

Ovviamente il pranzo era a base di churrasco e cerveja, intervallata da caipirinha e verdura colta dall'orto.
E' stato un bellissimo pomeriggio (che è durato fino alle 18) perché si respirava aria di casa.
Poi la figlia di Daniele (che ha un anno a settembre) mi ha ricordato un po' il gigetto di Vincenzo: fagli due armonici da parte mia!!!

Per sentirsi a casa basta poco: è più una cosa dentro alla nostra testa.
A volte lasciamo troppo spazio al nostro pensiero, che ci fa immaginare le cose anche più complicate di quello che poi sono nella realtà dei fatti.
Bisognerebbe bilanciare il potere della mente e del corpo: ma del resto sono anni che se ne parla in molti ambiti scientifici e artistici, e la soluzione matematica ancora non si è trovata, e forse mai si troverà.

Quel che sarà, sarà...

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